Roma, Thomas Berthold: “La proprietà deve vivere in Italia e non negli Usa – Pioli sta facendo bene ovunque”

"In esclusiva a TacaLaMarca in onda su Radio Musica Television è intervenuto Thomas Berthold, ex calciatore di Roma e Verona tra le tante e campione del Mondo con la Germania nel ‘90, ecco quanto raccolto ai nostri microfoni. Gli addii di Maradona e Rossi - “È un anno triste per il calcio mondiale perché due grandi personaggi se ne sono andati così presto e così giovani. Con Diego ho avuto più incontri, giocando contro il Napoli, con Paolo (Rossi) invece non ricordo molto bene. Sono stati due grandi del calcio mondiale, Paolo ha vinto il Pallone d’Oro dopo il Mondiale, mentre Diego, come sempre ho detto anche in passato, è il più grande calciatore di tutti i tempi.

"I duelli con Diego - “Non giocavo direttamente contro Diego, perché in Italia venivo schierato al centro o laterale a destra, lui era più un centrocampista, un 10, che si muoveva molto agile, nello spazio breve con passi rapidi e con un grande tocco nel controllo di palla. Era unico nel movimento e con il piede sinistro.” Hakimi - “L'Hakimi che ho visto a Dortmund, è un giocatore molto veloce e dinamico nella fase offensiva, dove ha più qualità rispetto alla fase difensiva. Inoltre essendo un giocatore ancora giovane e proveniente dalla scuola spagnola, sicuramente nella fase difensiva più migliorare, mentre in quella offensiva è uno veramente con grandi qualità.”

"Pioli ex compagno di squadra - “Era una persona molto simpatica, veramente un ragazzo che faceva gruppo. Mi fa molto piacere per lui che dopo un inizio così e così a Milano, dopo un periodo un po’ difficile, stia facendo molto bene sia in campionato che in Europa.” Il Bayern di Monaco - “Penso che il Bayern l’anno scorso abbia fatto una Champions League straordinaria, ed è sempre tra le favorite. Però ricordo sempre che negli ottavi e nei quarti di questa competizione possono succedere delle sorprese, ma credo che alla fine il Bayern sarà tra le ultime quattro squadre da battere.”

"La nuova proprietà a Roma - “Prima penso che ci debba essere un piano sportivo chiaro, con una proprietà che vive in Italia e non in America, perché non penso sia possibile gestire una società così da lontano così come è successo in passato.”