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È uno dei doppi ex del confronto tra Roma ed Inter, posticipo domenicale dell'ottava giornata di Serie A. Non ha peli sulla lingua Walter Sabatini, pentito di aver lasciato i nerazzurri e costretto ad andare via dai capitolini. Il club giallorosso non vive un buon momento, anche per via di alcune scelte discutibili, a detta dell'ex dirigente della Salernitana, della famiglia Friedkin.
Intervenuto ai microfoni de Il Messaggero, Walter Sabatini si è soffermato sull'operato svolto fin qui dalla famiglia Friedkin: "Agli stranieri va dato tempo per ambientarsi, anche se mi pare che alla Roma non abbiano capito dove sono, come non l'hanno capito i Friedkin. Non hanno mai parlato con la gente, è un atto di un'arroganza insopportabile".
L'esonero di De Rossi è stata una scelta sbagliata secondo il direttore sportivo: "Io non l'avrei mai cacciato. Se lo richiamassero farebbero male sia per Juric che per Daniele: tornerebbe nello spogliatoio depotenziato".
Quella di puntare su Mourinho in precedenza, invece, non ha prodotto grossi benefici: "Francamente non ne ho visti, a parte la vittoria di una coppa".
A proposito della gara in programma domenica all'Olimpico, Sabatini si è soffermato sia sul suo passato in nerazzurro, sia su quello in giallorosso: "All'Inter ho voluto fortemente Bastoni, la cazzata è essermene andato. Sono stato un coglione incommensurabile, non si lascia l'Inter. Alla Roma credo di aver fatto diverse cose buone, ma non sta a me dirle. E sono stato costretto ad andare via".
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