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calcio italiano

Stefano Fiore: “A porte chiuse è calcio surreale, Lotito resisterà alle offerte per Immobile e Milinkovic”

ROME - FEBRUARY 9:  Stefano Fiore of Lazio in action during the Serie A match between Lazio and Torino, played at the Olympic Stadium, Rome, Italy on February, 2003.  (Photo by Grazia Neri/Getty Images)

La Lazio alle porte della ripresa della stagione

Domenico La Marca

"Durante il programma "Taca La Marca" in onda su Radio Musica Television è intervenuto Stefano Fiore, ex centrocampista di Lazio e Udinese tra le tante, il quale si è soffermato sulla ripresa del calcio e su tanti altri temi, ecco quanto emerso:

"La ripresa: "Sono favorevole alla ripresa per il semplice motivo che non scinderei il calcio dalla vita quotidiana. Molti guardano solo il fattore economico, ma tutte le aziende necessitano di riprendere e il calcio non deve essere considerata un'eccezione. La salute deve essere messa al primo posto, speriamo che possa essere una ripartenza forte e che non ci siano future ripercussioni". Stadi vuoti: "Personalmente mi è capitato una volta sola di giocare a porte chiuse con la maglia della Fiorentina a Rimini contro l'Ascoli. Fu una partita surreale e non è calcio, non può essere paragonata nemmeno ad un'amichevole”. Tante partite in pochi giorni: "Questo sarà un fattore determinante che nessuno conosce. Tre mesi fermi non è mai successo per gli atleti, i quali non potranno vantare una perfetta condizione fisica, unito al fattore meteorologico, sarà davvero difficile gestire la situazione. Saranno avvantaggiate le compagini che possono fare affidamento su una rosa più profonda".

"Lazio e lo scontro per il potere: "La Juventus potrebbe essere favorita visto che vanta una rosa più ampia e qualitativa rispetto alla Lazio. L'interruzione non ha giovato a nessuno, specialmente alle squadre in grande forma come i biancocelesti e l’Atalanta. Adesso si riparte con una nuova stagione con le compagini di qualità favorite rispetto alle altre. Lazio e Inter sono lì e speriamo che possa essere un campionato incerto fino alla fine". Il mancato Mondiale: "Per me è stata più ingiusta la non convocazione nel 2006. Nel 2002 ho pagato un inizio stagione alla Lazio non idilliaco e al posto mio andò Doni che fece un campionato straordinario all'Atalanta. Sono uscito dalla lista dei papabili convocati quando ero a Valencia, poi tornai per conquistarmi il Mondiale e a Firenze realizzai una grandissima stagione. Potevo far parte dei 23, ma a volte gli allenatori fanno delle scelte e quanto a Lippi non gli si può rimproverare nulla visto che alla fine ha vinto il mondiale".

"Euro 2000: "Nonostante il tremendo epilogo è stata un'esperienza fantastica. Avevo esordito da poco e quella nazionale era clamorosa, non giocavamo un calcio spumeggiante ma dalla trequarti in avanti avevamo grande qualità, basti pensare che Del Piero era in panchina e Vieri non fu convocato. Devo ringraziare molto Zoff per avermi dato la possibilità, io sorridevo perché per me era un sogno". Milinkovic Savic e Immobile: "Sono due giocatori fondamentali insieme a Luis Alberto. È normale che siano sul mercato, Milinkovic è ancora molto giovane ed è più ipotizzabile che possa partire, Immobile ha girato molto e potrebbe muoversi solo per un'esperienza al Napoli, ma alla Lazio si è ritrovato e posso credere che Lotito potrà resistere alle offerte. Molto dipenderà dal futuro progetto della Lazio, magari la prospettiva di giocare la Champions League potrebbe favorire la loro permanenza".

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