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calcio italiano

Tato Sabadini: “Il Milan non doveva rompere con Gattuso, bene Pioli, Ibra allenatore in campo”

REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - JULY 21: Zlatan Ibrahimovic of AC Milan in action during the Serie A match between US Sassuolo and AC Milan at Mapei Stadium - Città del Tricolore on July 21, 2020 in Reggio nell'Emilia, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Giuseppe Sabadini, ex milanista e i temi di attualità di Milan e Napoli

Domenico La Marca

Durante il programma "Taca La Marca" in onda su Radio Musica Television è intervenuto Giuseppe Sabadini, ex calciatore di Milan, Sampdoria e allenatore, il quale si è soffermato sulla situazione attuale del Milan e su tanti altri aspetti. La riconferma di Pioli al Milan - “Premetto che il Milan è una squadra giovane, quindi ci vuole un po' di tempo per creare l'amalgama tra i giocatori, non dimentichiamo che il campionato italiano non è semplice per i tanti tatticismi. Pioli sta facendo bene, il gruppo lo segue. L'avvento di Ibrahimovic è stato fondamentale perché tiene palla in area e fa salire la squadra. Stanno giocando molto bene e da allenatore non posso che essere contento per Pioli, che se l'è meritata questa riconferma". Ibrahimovic – “Avere in squadra un leader positivo è fondamentale, Ibrahimovic in questo momento deve fare anche l'allenatore in campo, è importantissimo, perché ci sono dei momenti in cui il calciatore deve fare le veci del mister, come quando ad esempio non si sentono le voci per via del tifo e del pubblico".

Koulibaly- “È una certezza. Cifre del genere fanno sempre paura alle società, posso solo dire che per fare grandi squadre bisogna anche saper mantenere giocatori già affermati, se arrivasse un altro calciatore bisognerebbe vedere se rende come Koulibaly.” Atalanta- “L'Atalanta è una realtà in Italia, sta giocando molto bene, è una squadra che potrà darci grandi sorprese. La Champions è un'altra storia, ma in questo momento se non vi sono cali fisici potrà dare grandi soddisfazioni.” Nereo Rocco- “I primi tre mesi del mio arrivo al Milan ebbi dei problemi, non rendevo come avrei potuto, ricordo ancora quel gol di tacco di Bettega...In allenamento il Paron mi stuzzicava, talvolta addirittura mi “offese” in veneto, lingua che ben conoscevo, finché inaspettatamente non arrivò negli spogliatoi e mi disse: "Da adesso in poi tu andrai in nazionale". Era molto simpatico, faceva battute, prima di un derby disse "Non ho paura, segui me" e sul bus si mise all'ultimo posto, una cosa incredibile, sapeva tirare chiunque su di morale.”

Gattuso – “Fossi stato nel Milan, avrei aspettato prima di rompere con lui, è talmente serio che ha voluto fossero pagati solo i suoi collaboratori. Ha grinta, umanità, non ha paura di dire le cose in faccia, si fa amare dal gruppo. Adesso è cresciuto tantissimo, a Napoli sta facendo bene diamogli anche il prossimo anno per vedere il Napoli alto in classifica". Juventus – “Ci sono allenatori che in squadre di provincia sono più seguiti ma quando si ritrovano in squadre con grandi campioni, e la Juve ne è piena, si trovano in una situazione più difficile. In questo momento si vede a tratti il bel gioco, a tratti spunti personali, la squadra non sta facendo quello che vuole Sarri". CSEN - “In questo momento collaboro con il Csen centro di promozione sportiva nazionale, che organizza eventi sportivi in tutta Italia e promuove tutte le discipline sportive, per veder crescere tanti talenti in tutti gli sport.”

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