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Crotone, Giuseppe Ursino: “Florenzi un passionale, Bernardeschi resterà a Torino – Ingaggi? Trattino direttamente club e giocatori”

CROTONE, ITALY - MAY 20:  Sporting director of Crotone Giuseppe Ursino during the Serie B match between FC Crotone and Virtus Entella  at Stadio Comunale Ezio Scida on May 20, 2016 in Crotone, Italy.  (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Le parole del ds del Crotone

Domenico La Marca

Ai microfoni di Radio Musica Television è intervenuto il direttore sportivo del Crotone, Giuseppe Ursino, il quale, durante il programma “Taca La Marca”, si è soffermato sulla situazione d’emergenza del calcio italiano, ecco quanto emerso:

Ripresa dei campionati: "La nostra intenzione è quella di andare in campo e finire in campionato, però abbiamo bisogno di avere le giuste misure di sicurezza e che non si corra alcun rischio. È una situazione particolare perché una squadra di calcio è composta da 45 persone che si spostano insieme e si deve giocare ogni 3 giorni per finire il campionato. Quindi ripeto che ci devono essere le giuste tutele per ripartire".

In caso di non ripresa: "Abbiamo giocato 2/3 del campionato quindi la classifica vale, però al momento il più grande problema è il virus; per me è impensabile giocare in città come Brescia, Bergamo e Milano mentre stanno ancora vivendo situazioni molto complicate. Stando in casa da tempo spesso ti manca anche la voglia di guardare al calcio, però dobbiamo andare avanti e trovare una soluzione per come continuare."

La quarantena dei dirigenti: "Per quanto riguarda il lato tecnico noi siamo preparati su questo, i giocatori sono stati già seguiti durante l'anno e questo era il periodo per tirare le somme e compiere le giuste valutazioni. Per gli osservatori stare in casa non è un grande problema perché si riesce a lavorare lo stesso e si possono monitorare i calciatori attraverso diverse piattaforme. Quello che cerco di fare però è di immedesimarmi nei panni dei miei ragazzi che vivono lontani dai parenti e stanno facendo enormi sacrifici, infatti sono rimasti a Crotone e non si sono mossi dopo l'ultima partita".

Sulla decurtazione degli stipendi: "Dal punto di vista economico il calcio cambierà radicalmente e perderà anche molto. Questa è una situazione delicata specialmente per le serie minori dove le cifre percepite sono molto più basse, anche se penso che la trattativa debba avvenire direttamente tra calciatori e società. Questa questione porterà sicuramente a delle polemiche che in questo momento non vanno bene perché dobbiamo essere tutti uniti ed è giusto che i calciatori vadano incontro alle società. Molte di queste saranno alle prese con grandi problemi, infatti vedremo al momento dell'iscrizione in Serie C quante non avranno la possibilità di poterlo fare, quindi ora dobbiamo aiutare quelli in difficoltà come le serie minori".

La preparazione fisica dei calciatori: "In caso di ripresa sarà un altro campionato, bisogna fare una preparazione vera e propria, questa sarà la vera incognita. Giocando 3 volte a settimana è necessaria una preparazione rapida basata sulla velocità. Sarà una questione complicata da gestire anche per la salvaguardia dei giocatori, infatti si parla di ritiro durante il periodo in cui si gioca, anche se in campo ci saranno i contatti e quindi prima di riprendere bisogna essere certi di non correre rischi".

Il talento di Bernardeschi e il possibile scambio con Donnarumma: "Io non ci credo perché la Juventus ha un grandissimo portiere che per me è uno fra i primi 5 in Europa e quindi non credo sia possibile uno scambio. A Torino puntano molto su Bernardeschi che ha notevoli margini di miglioramento, deve trovare il suo ruolo, che penso sia quello esterno altro. Gli piace giocare a destra per poi accentrarsi e tirare, è cresciuto molto sia tecnicamente che fisicamente e penso che se lo si aspetta può fare il salto di qualità".

Florenzi e il suo futuro: "Conosco Alessandro da tempo ed è un ragazzo d'oro. Non so cosa sia successo con la Roma, ma penso che sia andato al Valencia perché non si sentiva sicuro del posto e quando se ne è accorto ha fatto questa scelta per non perdere la nazionale. Lui è un romanista e ci tiene moltissimo alla squadra e alla stessa città di Roma, è molto passionale e sono sicuro che tornerà a giocare ad alti livelli specialmente con la motivazione di una possibile convocazione per i prossimi Europei".

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