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PECCHIA: GRAZIE A MANCINI DALL'ESTERO CI GUARDANO IN MANIERA DIVERSA

Fabio Pecchia: “La Cremonese sta costruendo una propria identità, l’obiettivo è consolidarla”

ALESSANDRIA, ITALY - JULY 09: Fabio Pecchia, Coach of Juventus U23 during the Serie C Playoffs match between Juventus U23 and Padova at Stadio Giuseppe Moccagatta on July 9, 2020 in Alessandria, Italy. (Photo by Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Parla Fabio Pecchia: tra esperienze nazionali ed internazionali, il tecnico pontino è uno dei migliori allenatori in circolazione per competenze e professionalità e la squadra lombarda ha deciso di blindarlo per costruire qualcosa di importante.

Redazione DDD

Fabio Pecchia, tecnico della Cremonese, dopo aver salvato la squadra dalla retrocessione nella scorsa stagione, ha iniziato la nuova avventura grigiorossa allestendo, insieme alla società, una squadra di tutto rispetto che può puntare davvero in alto: "Staremo a vedere cosa succederà. Intanto, voglio sottolineare il fatto che l’ambiente della Cremonese mi ha accolto fin dal primo giorno, infondendomi tanta fiducia. Quando sono arrivato, lo scorso anno, da subito ho avvertito un clima familiare, e per questo farò di tutto per ripagare questa fiducia anche nella nuova stagione".

 (Photo by Filippo Alfero - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

(Photo by Filippo Alfero - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Da calciatore hai giocato con i più grandi campioni dell’epoca, come Zidane, Del Piero, Davids e Deschamps, tanto per citarne alcuni. Il calcio di allora sfigurerebbe con quello attuale? Oppure sarebbe un bel duello da “Cavalleria Rusticana”? "Questi 4 calciatori farebbero la differenza anche oggi, ne sono assolutamente sicuro, perché il mio calcio non è roba di 50 anni. Le metodologie sono cambiate moltissimo perché adesso c’è più attenzione dal punto di vista della gestione dei carichi, dell’alimentazione e degli allenamenti. Anche i ritmi delle gare sono diversi, forse perché sono migliorati gli atleti stessi e non solo le metodologie. Dove sono stato ho solo cercato di portare il mio metodo e di costruire qualcosa. Tante volte ci sono riuscito, mentre in altre ho incontrato più difficoltà. Resta il fatto che sia in Italia sia in Giappone ho cercato di portare il mio modo di essere all’interno di club che mi hanno messo a disposizione strutture e risorse umane per poter lavorare. E’ chiaro che per raccogliere frutti ci vuole del tempo e può capitare a volte che il lavoro realmente svolto non dia i giusti risultati".

Selequalità della tua squadra sono quelle viste in Coppa Italia contro il Torino, penso che i tifosi e la dirigenza possano dormire sonni tranquilli. La squadra è un mix di giovani ed esperti che hai saputo amalgamare alla perfezione. Quanto c’è del Pecchia internazionale nella tua formazione?

"A Torino abbiamo disputato una grande prestazione. La Cremonese deve essere quella vista in Piemonte, al di là della competizione e dell’avversario. Stiamo costruendo una nostra identità già dalla stagione passata e l’obiettivo è quello di continuare a costruire questa personalità per renderla sempre più funzionale attraverso prestazioni di altissimo livello. In rosa ci sono giovani validi e molto interessanti e quelli meno giovani, direi gli 'anziani del mestiere', che sono indispensabili per costruire un mix perfetto. Per quanto riguarda le mie esperienze internazionali, mi porto dietro tante belle cose tra loro diverse. Tra queste, il modo di approcciarsi al calcio, che spesso è completamente diverso da quello che siamo abituati a vedere in Italia. Un posto particolare lo conserva il metodo di lavoro che negli anni ho costruito insieme a Rafa Benitez, a cui ho rubato molto delle sue idee.

Cosapensidell’ItaliadiMancini?

"Mancini ha fatto qualcosa di straordinario che è sotto l’occhio di tutti. Credo sia anche grazie al suo lavoro se l’Italia oggi è vista in modo diverso all’estero".

 

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