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IL TORO DI SORA RACCONTA

Vicenza, Pasquale Luiso: “Di Carlo è stato bravo, Meggiorini non era finito…”

Quanti aneddoti...Pasquale Luiso...

Pasquale Luiso: "A Vicenza spesso prendevo in giro Ambrosini che era giovanissimo, lui e Di Carlo davano tanta quantità ma li richiamavo di mettere la palla in banca dandola a Zauli che tecnicamente era il migliore"

Redazione DDD

"Pasquale Luiso, tecnico ed ex calciatore di Piacenza e di Vicenza tra le tante, racconta aneddoti e fa il punto su se stesso: “L’ultima volta che ho allenato è stato al Fondi dove praticamente mi sono ritrovato a giocare solo lo spareggio con la Paganese, da quel momento in poi sono stato alla ricerca di progetti seri in Serie C, mi sono arrivate delle proposte ma non mi hanno convinto. Adesso continuo ad aggiornarmi e seguo praticamente ogni campionato”. Le altre dichiarazioni al canale Instagram di Taca La Marca: “Amo i giovani e sogno di allenare una primavera, in tal senso spero che ci sia la possibilità in estate. La mia priorità sarebbe quella di portare più giovani possibili in prima squadra. In tal senso, con la primavera hai più la possibilità di creare un progetto a lungo termine rispetto a quanto accade in Serie C”. Il Vicenza di oggi - “Con la Cremonese, il Vicenza ha finalizzato tutte le occasioni create. Meggiorini è straordinario, la rovesciata con il Pisa è da brividi, ma anche nell’ultima sfida di campionato con una doppietta è risultato decisivo. Forse al Chievo avevano pensato che fosse finito mentre Mimmo (Di Carlo ndr) è stato bravo a puntare su di lui; un altro che mi piace davvero tanto è Nalini. Mimmo è stato bravo a puntare sul gruppo che ha vinto il campionato di C”.

 Il "mister" di oggi Pasquale Luiso

"Scaramantico e Nicola Caccia - “Mi ricordo che venivo soprannominato ‘Nicola Caccia’ perché ero, come lui, molto scaramantico. Il sottopassaggio del Garilli era lunghissimo e in quei momenti toccavo di tutto, anche lo steward, Di Francesco che assisteva alla scena rideva. Arrivati in campo, facevo i classici saltelli mentre Nicola Caccia se la prendeva con il prato”. Sibilia e la macchina - “Uno dei più grandi presidenti che abbia mai avuto, comunque ci tengo a smentire la storia della macchina che mi aveva promesso al raggiungimento delle 15 reti. Si trattava di una Golf che negli ‘90 era tanta roba ma ci accordammo in un altro modo, visto che avevo già la macchina. Mi ricordo quando mi prestò il suo Mercedes per alcuni giorni così da poter girare tra Aversa e Sora”.

"Il Napoli - “Ogni anno a fine campionato ero un giocatore del Napoli, sono stato veramente ad un passo quando Bortolo Mutti si trasferì in azzurro, mi voleva portare dal Piacenza ma poi mi ritrovai a vestire la maglia del Vicenza. Ogni volta che venivo al San Paolo mi riempivano di fischi, ma io sarei venuto a piedi al Napoli. Però sono contento di come è andata la mia carriera e rifarei tutto nuovamente alla stessa maniera”. La rovesciata con il Milan e la maglia di Baresi - “È stata una giocata d’istinto, gol del genere li avevo già realizzati con l’Afragolese e l’Aversa o in spiaggia. Certo, quando fai una cosa del genere nel massimo palcoscenico della Serie A è tutta un’altra cosa, fu una botta pazzesca che andò a sbattere sul palo e per fortuna entrò dentro, ancora oggi dopo 23 anni se lo ricordano. Mi ricordo che volevo la maglietta di Franco Baresi per regalarla a mio padre, ma a fine partita non ci fu nemmeno la possibilità di scambiare un saluto, fu per loro una parentesi terribile”.

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