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MAICON E DEL PIERO MA NON SOLO: DEL GROSSO RICORDA...

Del Grosso: “La grande Atalanta di oggi è partita dalla nostra ossatura”

BERGAMO, ITALY - FEBRUARY 02:  Cristiano Del Grosso of Atalanta BC controls the ball during the Serie A match between Atalanta BC and SSC Napoli at Stadio Atleti Azzurri d'Italia on February 2, 2014 in Bergamo, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Il presente è rappresentato dalla Casertana, ma Cristiano Del Grosso ha attraversato momenti e situazioni importanti del nostro calcio

Redazione DDD

Durante la diretta Instagram di Taca La Marca è intervenuto Cristiano Del Grosso, giocatore della Casertana, il quale si è soffermato sulla stagione in corso e su tanto altro. La chiamata della Casertana – "È un progetto che ho voluto fortemente abbracciare, sono rimasto immediatamente colpito dal presidente D’Agostino e dal direttore generale Martone, che aveva dimostrato di voler subito svoltare dopo un periodo particolare. Non ci ho pensato due volte quando è arrivata la loro chiamata. Sono arrivato a Caserta non conoscendo dall’interno i problemi che avevano causato quel percorso così complicato, sicuramente il Covid e i suoi strascichi hanno inciso su molte partite della Casertana. Mi sono ritrovato però in una squadra giovane con un tecnico dalle idee incredibili, era chiaro pertanto che con il tempo sarebbe uscito fuori il grande valore di questa compagine. Mi sono rimasti impressi i primi allenamenti dove davvero si viaggiava a mille, e non è un caso che siano arrivate tante vittorie di fila". Prossimo avversario, il Palermo – "Queste partite rappresentano un’opportunità, non ci vogliamo nascondere, contro le grandi squadre non stecchiamo mai. Siamo una buona squadra che ha ancora margini di miglioramento. Sarebbe riduttivo per noi pensare solamente alla salvezza già raggiunta".

 (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Futuro – "Personalmente, mi ero dato un ultimo anno ma a Caserta mi trovo molto bene, è davvero un ambiente sano, in cui mi diverto tanto. Voglio stare ancora con questi ragazzi…Non è naturale giocare senza pubblico, mancano determinate percezioni, la presenza del pubblico produce determinate emozioni come quando entri in scivolate mentre i tuoi tifosi ti esaltano". Lo scambio di maglia – "Quando ero ad Ascoli, alla mia prima stagione in A, giocai contro la Juventus e chiesi la maglietta ad Alessandro Del Piero, che mi disse che dopo l’intervista in tv, avrebbe esaudito il mio desiderio. Passarono 20 minuti e nel tunnel Del Piero mi diede la sua maglietta ma in cambio mi chiese la mia, rimasi sbalordito, visto che ero una ragazzo che proveniva dalla C. Ciò è la dimostrazione della grande lealtà e sportività di un campionissimo come Del Piero". Tecnici – "Tutti mi hanno lasciato un qualcosa, dal punto di vista agonistico Conte è uno che fa davvero resuscitare i calciatori, invece sul piano affettivo potrei fare i nomi di Nicola, Sannino e Giampaolo, maestri di calcio e di vita, ma non dimentico nemmeno Bepi Pillon, nella mia carriera di calciatore ne ho avuti tanti davvero bravi".

Partite indimenticabili – "Credo di aver giocato una grande partita nella sfida tra il mio Siena e l’Inter, nonostante la sconfitta con una doppietta di Maicon. Una grande bella soddisfazione è stata espugnare con la maglia dell’Atalanta per ben due volte in quella stagione San Siro, superando Milan ed Inter, soprattutto il successo con i nerazzurri visto che eravamo in svantaggio per 3-1 ma fummo capaci di ribaltare l’incontro e vincere per 3-4". Idoli – "Roberto Baggio e Paolo Maldini rappresentavano degli idoli non solo per quello facevano dentro il rettangolo gioco". La sua Atalanta e quella attuale – "Mi aspettavo che l’Atalanta raggiungesse tali livelli, il presidente Percassi spesso ricorda che attraverso i Cigarini, Del Grosso, Denis, Carmona, Pinilla, Maxi Moralez e tanti altri si è costruita la squadra che oggi vediamo e si giocava per campionati che avevano come obiettivo la salvezza. Il presidente ha programmato tutto alla perfezione puntando sugli uomini giusti al momento giusto". Destro – "Destro ha sempre posseduto qualità incredibili e una potenza fisica straordinaria, difatti Sannino puntava tanto su di lui. A Siena era un giovane di belle speranze, mentre a Roma si lottava per altri obiettivi, con Zeman aveva subito fatto bene poi c’è stato qualche infortunio ed in quelle piazze chi ti sostituisce è sempre di grande livello. Forse gli sarebbe stato utile fare una tappa intermedia prima di trasferirsi in una piazza come quella giallorossa".

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