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Domenica 22 stop Serie C: i 10 derby regionali rinviati per “sciopero” al 12 gennaio

VERCELLI, ITALY - OCTOBER 30:  Stefano Beltrame of Juventus Under 23 celebrates with his team-mates after scoring the opening goal during the Lega Pro match between Pro Vercelli and Juventus U23 at Stadio Silvio Piola on October 30, 2019 in Vercelli, Italy.  (Photo by Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Protesta contro le mancate risposte da parte del governo sulla defiscalità dei club di terza serie

Redazione DDD

di Simone Balocco -

Domenica 22 dicembre in Serie C non si giocherà. Motivo? La Lega Pro, con un comunicato stampa, ha indetto uno sciopero per protestare contro le mancate risposte da parte del governo sulla defiscalità dei club di terza serie. “Sciopero” significa che il prossimo week end non si giocherà la ventesima giornata (la prima del girone di ritorno) e le squadre torneranno in campo direttamente il 12 gennaio 2020 dopo la consueta pausa natalizia.

C'è stato un sentore di crisi già il turno precedente, con il ritardo di un quarto d'ora di tutte le partite per dare un segnale. Segnale che non ha sortito nessun effetto, tanto da spingere il Presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli, ad un “rompete le righe” atipico per le sessanta squadre e darsi appuntamento al 2020. Nel mentre, si aspetteranno le risposte dell'esecutivo per trovare un accordo.

Tornando al calcio giocato, lo scorso week end si è chiuso il girone di andata e le tre squadre campionesse d'inverno di ogni girone sono Monza, L.R. Vicenza e Reggina. A oggi, queste sarebbero promosse in Serie B, mentre la quarta squadra che le accompagnerà in cadetteria uscirà dai long play off che inizieranno subito dopo il termine della regular season.

La prima giornata di ritorno avrebbe visto in campo ben dieci derby regionali (sei nel girone A, quattro nel girone B e nessuno nel C). Uno di questi sarebbe stato di scena al “Moccagatta” di Alessandria e avrebbe visto la Juventus Under 23 di mister Pecchia sfidare il Novara di Simone Banchieri. Le due squadre hanno chiuso il girone di andata rispettivamente al tredicesimo e al quarto posto: una a ventitre punti dai brianzoli, l'altra a quattordici.

All'andata, giocata il 26 agosto nel primo “Monday match” stagionale, si impose il Novara per 2-0 con i gol dei classe 1998 Cesare Pogliano e Riccardo Collodel. Se la seconda squadra professionistica della Juventus è al suo secondo anno di vita, il Novara calcio proprio domenica compirà 111 anni. Nata il 22 dicembre 1908, la squadra azzurra è la quinta più vecchia del girone A (insieme alla Carrarese), la ventottesima tra i professionisti italiani (con tante squadre nate nel suo stesso anno come Inter, Lecce e Bari).

C'è da tornare al 22 dicembre di centoundici anni fa, quando sette studenti della borghesia cittadina unirono le loro forze e, fondendo in una sola squadra tutte le squadre allora attive in città (Pro Scalon, Football Associazione Studenti, Voluntas, Collegio “Gallarini”, Liceo classico “Carlo Alberto”, Forza e Speranza e Ginnastica e Scherma), permisero la nascita di una sola quadra che rappresentasse la città di San Gaudenzio nel mondo calcistico nazionale.

I sette padri fondatori (o meglio, i giovani fondatori) erano Nino Boggione, Nando Mittino, Giuseppe Giulietti, Attalo Botto, Pietro Omodei Zorini, Agostino Repetto, Giovanni Canestrini e ancora oggi i tanti tifosi azzurri li ringraziano per aver creato il Novara Calcio (anche se il suo primo nome fu “Football Association Studenti Novara”). Si erano ritrovati in un bar storico e ben frequentato del centro: quel bar non esiste più oggi, la squadra si.

Il Novara, inoltre, è una delle dodici realtà italiane a non aver mai giocato nei dilettanti e a non essere mai fallita a livello societario: un primato che rende la squadra azzurra l'unica “provinciale” a fregiarsi di questo primato fra le sue “colleghe”. Negli ultimi 40 anni, il Novara ha giocato sei volte il giorno del suo compleanno: due pareggi e quattro sconfitte. In attesa del fischio finale del match di domenica al “Moccagatta”. La squadra iniziò ad allenarsi, e giocare, presso il campo sportivo (“campo da football”) di via Lombroso (oggi non più esistente, come la via), per poi passare nel 1931 allo stadio di via Alcarotti (“Littorio” e poi “Comunale”) e dal 1976 all'impianto di viale Kennedy, dal 1997 intitolato alla memoria di Silvio Piola, a oggi il top scorer azzurro in Serie A.

Il primo campionato federale, il Novara lo disputò nel campionato di Prima categoria 1912/1913: ai nastri di partenza, con la squadra azzurra, altre cinque squadre piemontesi (Torino, Juventus, Pro Vercelli, Casale e Piemonte Torino, quest'ultima poi sciolta nel 1914). Il debutto avvenne in casa il 3 novembre 1912 contro il Torino (nato sei anni prima) allenato da un 26enne Vittorio Pozzo, che si impose 2-1. La prima rete novarese fu messa a segno da Mario Meneghetti, mentre domenica contro la Robur Siena sono andati a segno due volte Bortolussi, Bianchi e Piscitella, al primo gol in maglia azzurra. Tra il gol di “Meriga” e del numero 24 di Nocera inferiore, migliaia di reti e di esultanze.

A oggi, il Novara ha giocato tredici campionati di Serie A, 34 di Serie B, 8 di Serie C, nove di Serie C1, ventuno di Serie C2, due di Lega Pro Prima divisione e uno di Lega Pro. Il palmares vede la vittoria di due campionati di Serie B (1936/1937, 1947/1948), due di Serie C (1964/1965, 1969/1970), uno di Serie C2 (1995/1996), un campionato di Lega Pro 1a divisione (2009/2010) ed uno di Lega Pro (2014/2015). Nel 2010 e nel 2014, il Novara fece il double, vincendo anche la Supercoppa di Lega Pro. Curiosità, quando la prima squadra ha fatto ildouble, la formazione Berretti ha vinto il titolo di campione d'Italia di categoria.

A livello di Coppa Italia, la squadra azzurra raggiunse la finale nell'edizione 1938/1939 perdendo contro l'Ambrosiana Inter. Negli occhi di tutti rimane ancora oggi indelebile lo storico match contro il Milan al “Meazza” negli ottavi di finale di Tim Cup: era il 13 gennaio 2010 ed oltre 13mila tifosi novaresi giunsero nello stadio di San Siro per un vero e proprio esodo di massa, ammirando il gol del momentaneo pareggio di Pablo Andrés Gonzalez (ancora oggi in rosa) sotto il settore dove c'era la quasi totalità dei tifosi azzurri presenti quel freddo pomeriggio di inizio anno. L'ultimo esodo dei tifosi azzurri nella coppa nazionale è stato lo scorso 12 gennaio nel match degli ottavi di finale contro la Lazio quando all'”Olimpico” arrivarono oltre 200 supporters

Il Novara come detto, non ha mai giocato tra i dilettanti. A dire il vero, la stagione 1990/1991 avrebbe potuto vedere la squadra giocare nell'allora Campionato Nazionale Dilettanti: il 7 giugno 1990, a Modena, i ragazzi allora allenati per le seconda volta in stagione da Loris Fugirai (succeduto prima ad Adriano Fedele e poi sostituito a sua volta da Angelo Domenghini) persero 3-1 contro il Pontedera nel playout salvezza e retrocessero nei dilettanti. La Pro Vercelli poche settimane dopo fallì e il Novara fu ripescato in Serie C2 al suo posto. A oggi, quello è momento più basso della storia della squadra nata sotto la Cupola di San Gaudenzio.

Il calciatore con più presenze della squadra azzurra in questi 111 anni è Giovanni Udovicich (scomparso lo scorso 4 settembre) con 516 “gettoni”; il miglior marcatore è Marco Romano con 94 reti mentre il giocatore straniero più prolifico è Pablo Andrés Gonzalez con ottantuno reti. Questi tre primati durano dal 1976, dal 1941 e dal 2019. Le statistiche attribuiscono al Novara oltre 540 tesserati in prima squadra, molti ancora oggi idoli della tifoseria e ricordati con affetto, Tra questi, i tantissimi giovani capaci di esordire in prima squadra arrivando dal settore giovanile azzurro (da Paolo Morganti a Paolo Faragò, da Bruno Fernandes a Francesco Vicari, da Lorenzo Dickmann a Lorenzo Montipò fino agli ultimi Riccardo Collodel e Tommaso Barbieri, primo giocatore del Novara ad aver preso parte ad un Mondiale Under 17 con la Nazionale italiana).

Per non parlare degli allenatori: da Carlo Rigotti a Árpád Weisz, dal “mago dei poveri” Peppino Molina a Carlo Parola, da Luciano Foschi ad Attilio Tesser, Marco Baroni e quello attualmente in carica, Simone Banchieri, alla sua prima stagione tra i professionisti e con in tasca il titolo di campione d'Italia vinto la scorsa stagione con il Novara Under 16. Il Novara ha avuto a oggi ottantotto allenatori diversi, di cui tredici nelle ultime dieci stagioni. Il fiore all'occhiello della società è il centro sportivo “Novarello”, sito nel comune di Granozzo con Monticello (a 17 km da Novara) dove ha sede la società e dove si allena la prima squadra e tutte le formazioni del settore giovanile. Un centro premiato tre stagioni fa come migliore centro sportivo calcistico d'Italia, superando “La pinetina” (Inter), “Milanello” (Milan) e Torre del Grifo (Catania). Questo centro, che ha preso il posto di un vecchio mulino e di una cascina, è stato inaugurato il 29 settembre 2007.

Centoundici anni sono una bella “età” per una squadra di calcio e i tifosi sperano che la società possa festeggiarne altri centoundici di compleanni senza mai retrocedere nei dilettanti o fallire. Un piccolo vanto per una squadra di provincia che vuole continuare a scrivere una grande pagina di calcio nazionale.

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