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Il treno che porta a casa propria non si rifiuta mai. Tornare a casa, è il desiderio di tutti. Ed è quello che è successo a Manuel Iori, che allena il Cittadella dopo essere stato giocatore per nove anni, arrivando a vestire i gradi di capitano. Iori è un allenatore moderno, che modella il suo gioco sulla base dei giocatori che ha a disposizione. Non ha un modulo fisso, ma ha dei concetti di gioco distintivi. Torna a casa, dopo una stagione in chiaroscuro con la Casertana, in serie C: con i campani, viene esonerato a gennaio per poi essere richiamato a sette giornate dalla fine. Dal suo ritorno, guadagna la salvezza con una eccellente vittoria a Trapani. Manuel Iori parla ai microfoni di DerbyDerbyDerbydell'inizio della sua nuova esperienza al Cittadella, si ringrazia l'ufficio stampa della squadra veneta nella persona di Davide De Marchi.
Manuel Iori, nato a Varese il 12 marzo 1982, è stato un centrocampista tecnico e affidabile, noto per la precisione dal dischetto e per la capacità di guidare il gioco davanti alla difesa. Cresciuto nel settore giovanile del Milan, ha iniziato la carriera tra Varese, Legnano, Meda e Carpenedolo, prima di approdare nel 2006 al Cittadella, con cui ha conquistato la promozione in Serie B due anni più tardi. Dopo tre stagioni, tra cui una in Serie A con il Chievo e prestiti a Livorno, Torino e Cesena, ha vestito le maglie di Padova e Pisa, tornando nel 2015 al Cittadella. Qui è diventato una vera bandiera, totalizzando 339 presenze e 49 gol, sfiorando per due volte la promozione in Serie A e ritirandosi nel giugno 2021.
"Torno dove mi sento bene, le sensazioni sono ottime. Questa città la sento casa ed ho sensazioni positive. La piazza mi ha accolto molto bene così come la dirigenza, anche i miei ragazzi: stiamo costruendo qualcosa di buono e stiamo lavorando bene". Iori è alla terza esperienza da allenatore dei grandi e non è abituato a fare proclami: arriva al Cittadella dopo l'esperienza alla Casertana ed al Milano City. Durante il precampionato, il Citta ha giocato molte amichevoli, la più prestigiosa è stata quella contro lo Spezia, finita in parità: "Abbiamo fatto qualche test in ritiro con squadre minori che ci hanno consentito di mettere minuti nelle gambe. Il percorso che abbiamo avuto in ritiro è stato positivo, i miei ragazzi hanno ben interpretato le idee da cui siamo partiti. Ritengo sia stato un bilancio positivo di questo precampionato".
Sebbene il Cittadella sia una squadra abituata a lottare per i playoff in massima serie; ai proclami, mister Iori, è abituato a rispondere con il lavoro in allenamento. "Dobbiamo ricostruire uno spirito ed un'identità forte, e poi dopo capire che cosa siamo in grado di fare. Sappiamo che ricostruendo velocemente possiamo ambire a qualcosa di più: dobbiamo capire se riusciamo a farlo subito, o pensare ad un progetto a lungo termine. Credo che prima di delineare obiettivi, dobbiamo ricostruireun'identità". Non c'è nessuna meta prefissata: l'eventuale traguardo, lo dirà il campionato.
Capitolo mercato: ci sono state molte cessioni e qualche conferma. Iori, da Caserta, ha chiesto ed ottenuto Gatti, Egharevba e Bunino, rispettivamente difensore, esterno alto e seconda punta. "Dopo una retrocessione ci sono scorie - dice il mister - anche per quanto riguarda il calciomercato. Ci sono tanti giocatori che hanno mercato da categorie superiori o altri che non riescono a trovare squadra. Così come c'è qualcuno che è ai margini. Però è normale. Si riparte puntando a qualcosa di nuovo, anche per moduli ed interpreti. Sarà più facile, magari, l'anno prossimo, avere già una buona base e fare pochi innesti. Attualmente la lista ci permette di fare ancora qualche acquisto, e vedremo se si potrà intervenire: la società è vigile. Qui ci sono tanti giocatori che vogliono venire, prenderemo chi sarà funzionale al nostro gioco".
Precisando, sempre, che il Cittadella non dichiara obiettivi di playoff, mister Iori ritiene che tutte le squadre del girone A sono competitive: "Vicenza, Brescia e Trento. Tutte le squadre del girone hanno fatto squadre competitive, e non mancheranno le sorprese, come l'Alcione. Quelle tre potranno dire la loro, sono le squadre che competono per vincere, ma il girone A ha squadre competitive"
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