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Massimo Maccarone: “Terim mi voleva al Milan, ma non ho rimpianti – Oggi? Viva la Var!”

BRISBANE, AUSTRALIA - MARCH 31:  Massimo Maccarone of the Roar in action during the round 25 A-League match between the Brisbane Roar and the Central Coast Mariners at Suncorp Stadium on March 31, 2018 in Brisbane, Australia.  (Photo by Bradley Kanaris/Getty Images)

Intervista a Massimo Maccarone

Redazione DDD

A Massimo Maccarone piace questa nuova avventura alla Carrarese?​ ​“Si, sto  bene. Sono sempre in Toscana e io amo la Toscana. Carrara è una città che conoscevo poco, ma  dove si sta molto bene”. Quest’anno già 2 gol, lo scorso anno 7. A 40 anni sembra che tu non abbia perso il vizio del  gol?​ ​“Vuoi dire solo 2 gol (ride). Purtroppo - dichiara Maccarone nell'intervista rilasciata a Football News 24 - quest’anno ho avuto un infortunio che ha condizionato  un po’ la mia condizione, però mi diverto ancora. Andare al campo ogni giorno è sempre uno  stimolo e fin quando non mancherà questo cercherò di continuare”.

Tra l’altro é un po’ un ritorno alle origini per te che dalla Serie C avevi iniziato con il Prato la tua  carriera da professionista. Come è cambiata la Serie C da allora? ​“È cambiato che sono passati  tanti anni. Bene o male è difficile ricordarsi la Serie C di una volta perché avevo un’età diversa, era  un periodo diverso. Questa è una categoria dove ci sono tanti giovani, dove si corre tanto e dove  devi cercare di stare al meglio per fare bene”.

Hai visto qualche giocatore giovane in Serie C che secondo te potrà fare una grande carriera?  “Penso sia ancora presto, poi sai valutarli in una singola partita come capita a me è difficile”. E’ più competitiva la Serie C italiana o la Seria A australiana? ​“La Serie A australiana”. ​A  Carrara hai ritrovato il tuo vecchio compagno Ciccio Tavano e Mister Baldini, dove può arrivare  questa squadra che ha dentro molto di Serie A?​ ​“La Carrarese ha i presupposti per arrivare  lontano, sicuramente sarà difficile arrivare a raggiungere il Monza perché quest’anno ha fatto  una corazzata e sbaglia pochi colpi. Il nostro obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile per  cercare di fare al meglio i Play Off”.

Estate 2014, l’Empoli sale dalla B anche grazie ai tuoi gol. Chi fa il Fantacalcio ti prende a pochi  milioni perché tutti dicono: ​“É forte, ma ormai ha 35 anni”​. Tu quella stagione fai 10 gol, la  successiva 13. Sei consapevole di aver fatto vincere il Fantacalcio a molti in Italia?​ ​“Lo so (ride).  Me ne rendevo conto quando mi fermavano per dirmelo. Al giorno d’oggi i calciatori li fermano  solo per questo: per discutere del Fantacalcio. Ho capito che era molto seguito negli ultimi anni  che ho fatto in Serie A. Sono sempre cose belle e positive. Poi arrivare a quell’età e fare tanti gol in  Serie A non è stato facile, ma ho avuto la fortuna di trovare dei gruppi importanti che mi hanno  permesso di realizzare tanti gol”.  Che poi di quel periodo in molti ricordano tua esultanza con la birra dopo il gol al Bologna.  Come è nata quell’esultanza? ​“È nata perché ho degli amici a Bologna che hanno un pub e sono  venuti a trovarmi la sera prima della partita e mi hanno detto che avevano un box li al Dall’Ara a  bordo campo. Mi hanno detto che non avrei mai avuto il coraggio di andare a bere la birra. Detto  fatto, ho segnato ed era d’obbligo andarci”.  Ti hanno provato insomma​. ​“Si mi hanno provato (ride)”.

Quest’anno in Serie A si segna parecchio. Quanti gol potrebbe fare oggi la coppia dei sogni Di  Natale-Maccarone?​ ​“Penso tanti, soprattutto con la VAR che finalmente aiuta anche le piccole squadre. Prime della VAR le piccole squadre sono state penalizzate tanto, soprattutto nelle aree  di rigore. Con il fatto che vengono concessi tanti rigori è più facile far gol”. E chi li tirerebbe, te o Di Natale?​ ​“Prima li tiravo io, però arrivati a quest’età si potrebbe fare  anche uno a testa!”. Stai seguendo il campionato, come se la cava il tuo vecchio allenatore Sarri?​ ​“Direi bene. Sono  contento perché è stato, ed è, un grande allenatore che fa giocare bene le sue squadre, secondo  me non è ancora arrivato al suo gioco però stanno arrivando i risultati quindi va bene uguale”.

Andiamo ancora più indietro nel tempo. 2002 Maccarone diventa Big Mac. Che ricordi hai  dell’esperienza in Inghilterra con il Middlesbrough? ​“Big Mac è nato da un titolo di giornale  dopo che feci doppietta in Premier all’esordio, è nato così il doppio Big Mac. L’esperienza in  Inghilterra è stata per me molto importante, mi ha fatto crescere soprattutto sull’agonismo. Li  l’agonismo è molto alto, gli arbitri fischiano poco quindi devi essere molto forte fisicamente per  reggere i colpi di quegli “animali” di difensori inglesi (ride)”.

Nel 2001 Terim allena il Milan e vorrebbe darti un’opportunità, l’affare sfuma perché non si  trova l’accordo tra Empoli e Milan. Come l’hai presa?​ ​“Inizialmente non la presi bene perché  avevo fatto bene negli anni precedenti ed ero entrato nel giro dell’Under 21. Avevo 20 anni e la  promessa del Milan di portarmi in ritiro, era un sogno soprattutto avendo fatto li tutta la trafila  del settore giovanile. Però per come è andata poi non ho rimpianti: sono rimasto ad Empoli, ho  vinto il campionato, ho fatto l’esordio in Nazionale maggiore. Magari se fossi stato al Milan non  sarebbero successe tante cose”.

Perché uno che ha fatto tanti gol come non ha avuto la fiducia di grandi club italiani? C’è  stato qualche contatto?​ ​“Non lo so. Io quando avevo 21 anni potevo andare a giocare alla  Juventus o alla Roma, ma l’Empoli non mi diede il permesso perché voleva prendere dei soldi in  più dall’Inghilterra. Inizialmente io avevo rifiutato tante richieste dall’Inghilterra, ma alla fine  decisi di andare perché vedevo che l’Empoli non mi avrebbe comunque ceduto in Italia. Poi  quando avevo 27/28 anni e stavo facendo bene al Siena, erano arrivate delle proposte da Milan e  Inter per andare a fare la quarta scelta in attacco e io ho rifiutato.” Quindi non ti da fastidio essere chiamato “bomber di provincia”?​ ​“No assolutamente!”. C’è già un progetto per quando ti sarai stufato di fare gol?​ ​“No, progetti ancora niente. Mi  dedico al massimo a fare quello che sto facendo: giocare. Quando sarà il momento di smettere ci  penserò e mi dedicherò alla cosa migliore che saprò fare, ma ancora non la so. Il calcio è la mia  grande passione, mi piacerebbe rimanere in questo mondo”.

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