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Navarra e Banca Cerea non si parlano: Livorno in mezzo al guado, l’ultima parola alla Lega Pro?

Contratti e patti parasociali rischiano di saltare nel primo Livorno post Spinelli

Redazione DDD

Alta tensione in casa Livorno, dopo il matrimonio all’improvviso tra gli uomini finanziati da Banca Cerea, da una parte, Navarra dall’altra: tra il neopresidente amaranto e i nuovi soci non è stato amore a prima vista ma un contratto tra le parti che rischia già di saltare. Il decisionismo di Navarra, che ha portato all’esclusione dai ruoli dirigenziali degli uomini di fiducia del gruppo di maggioranza, non è stato per niente gradito a chi rivendica un potere pari alle proprie quote (con un patto parasociale, anche senza Ferretti i soci finanziati da Banca Cerea sarebbero al 52%).

Toccherà alla Lega, entro l’inizio del campionato, dire se sono stati rispettati tutti i requisiti per il passaggio delle quote. Finora, a metterci la faccia, rappresentando se stesso con idee e programmi almeno sommari, è stato il solo Navarra. Degli altri nessuna traccia, salvo far parlare il presidente di Banca Cerea, Luca Paolo Mastena, che per gli affari dell’istituto nel calcio dice adesso – ma solo adesso – di affidarsi a Roberto Lamanna. E infatti l’ex presidente del Cuneo, nonostante ribadisca di non avere alcun ruolo nel Livorno se non quello di consulente della banca, aveva consigliato Raffaele Rubino ai nuovi soci come direttore sportivo e, pare, continuerebbe a consigliare altri uomini da piazzare nello staff.

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