Novellino: “Girone C come la Serie B” ma il tecnico si presenta “da solo”

Walter Novellino in questa stagione guiderà la Juve Stabia. Il tecnico, che qualche giorno fa ha parlato di un altro ritorno del campionato italiano, si è presentato in maniera singolare. Eh già, perché la conferenza stampa per introdurre il nuovo mister non ha avuto il solito copione. Nessun domanda e risposta bensì un monologo dell'allenatore perché i giornalisti stabiesi, come forma di protesta nei riguardi delle scelte comunicative adottate dal nuovo tecnico della Juve Stabia nei giorni scorsi, hanno preferito non porre domande nel corso della conferenza di presentazione. Un qualcosa di davvero curioso per il tecnico che ha poi effettuato le convocazioni per il ritiro di Rivisondoli.

Novellino e la volontà di far bene

“Sono contento della decisione presa, - ha dichiarato il tecnico ex Avellino - perché credo che qui c’è volontà di lavorare. Mercato? Lavoreremo coi giovani, più qualche over che sicuramente potrà farli maturare, prenderemo ragazzi di valore visto che il Presidente mi ha chiesto di fare un buon campionato. Castellammare è una piazza che a me piace, non ho avuto nessun dubbio quando mi è stata fatta la proposta da parte della società, ora speriamo di lavorare bene come negli ultimi giorni".

"La volontà di far bene c’è, sicuramente sarà un campionato difficile ma sono convinto che possiamo lottare con tutti. – ha spiegato il tecnico delle vespe –. Credo che sia più bello affrontare la scalata coi giovani, affiancati da qualche over, io sono convinto che questa è una piazza ideale per me che ho voluto fin dal primo momento. A tappe possiamo scalare la montagna, arrivo con grande voglia e trovo una piazza calorosa con una certa "cazzimma" nella quale confido di poter lavorare bene. Girone C? Onestamente direi che è più una Serie B guardando i nomi, ma questi ultimi non sempre sono indicativi perché poi vince chi lavora bene in settimana. Siamo consapevoli di dover affrontare tante squadre blasonate però alla fine è sempre il campo a parlare”.