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Palermo-Catania, il derby finisce 1-1: Pecorino spegne i sogni rosanero

Dopo 7 anni di assenza, ritorna il derby siciliano per eccellenza. Il Palermo sorprende nel primo tempo e gestisce nel secondo. Il Catania non sfrutta il vantaggio della rosa corta avversaria, colpita dal covid, ma all'81esimo pareggia il match.

Serena Calandra

Dopo 7 anni ritorna al Barbera il classico Palermo-Catania. In scena non ci saranno Dybala o il Papu Gomez, grandi protagonisti del passato, ma senza dubbio a mancare non è la grande enfasi o l'emozione che da sempre contraddistinguono il match, rendendolo unico e speciale.  L'atmosfera surreale, quella silenziosa di uno stadio vuoto, riempito solo dalle voci dei protagonisti, incornicia il derby siciliano per eccellenza. E se i tifosi rossazzurri non compaiono sullo sfondo a causa delle restrizioni imposte dalle pandemia, qualche fedele rosanero si fa trovare invece alle soglie dello stadio per il saluto ai propri beniamini.

Per il Palermo la strada sembra essere in salita a causa dei tanti giocatori assenti, costretti allo stop per via del coronavirus. Oltre ai 5 calciatori positivi degli scorsi giorni (Luperini, Somma Lancini, Marong e Santana), nell'ultimo giro di tamponi, si aggiungono infatti anche Silipo, Floriano, Lucca, Fallani, Accardi e Peretti.

Il Catania dopo aver recuperato Reginaldo, anche lui contagiato negli scorsi giorni, e con solo l'allenatore in seconda Giuseppe Leonetti colpito dal virus, scende in campo con il suo 3-5-2 già testato.

Il match parte lento, le due squadre non sembrano volersi scoprire sino al 15'esimo,  la partita infatti si sblocca con un gol di Kanoute che in modo scaltro strappa il pallone dalle mani di Martinez, costretto a mollare la presa. I rosanero sembrano essere sul pezzo e nonostante la rosa corta, si mostrano nettamente in vantaggio sui propri avversari, che appaiono invece confusi e inconcludenti. A più riprese emerge Andrea Saraniti che al 24esimo raccoglie la palla persa da Odjer, lanciandola sulla traversa. Il Catania risponde a tratti ma non preoccupa i padroni di casa, impensieriti dall'unico tiro proposto dai rossazzurri con Claiton.

Alla ripresa l'atmosfera resta idilliaca. In campo i tempi vengono dettati dai padroni di casa, meno spavaldi nei primi minuti di gioco. Costretto a preservare le forze dei pochi uomini disponibili e senza sostituzioni da operare, il Palermo gestisce infatti i primi 15 minuti portando il Catania a tentare soluzioni anche da fuori area. I rossazzurri iniziano a spazientirsi e con intensità tentano di contrastare gli avversari puntando su diverse soluzioni offensive e su nuove risorse: al 60esimo Raffaele chiama a scendere in campo l'argentino Izco. Il tempo scorre inesorabile ed il match sembra essersi cristallizzato. I rosanero ormai spudoratamente concentrati sulla gestione del match, rallentano ogni azione rendendo la gara a tratti noiosa e fredda. Sconsolato il tecnico etneo prova a richiamare i suoi, operando due nuovi cambi ( Emmausso per Claiton e Piovanello per Rosaia). Il Catania ringhia, vuole il gol ed a pochi  passi dell'area lo trova all'81esimo con Pecorino che di testa non sbaglia.

Il finale si fa concitato, Tonucci prova a forzare le poche giocate rimaste ma il Palermo contrasta con tenacia. Le ultime battute lasciano spazio a Biondi che con un colpo di reni tenta il gol del sorpasso in acrobazia, nulla di fatto. Il tabellino segna 1-1 ed anche il primo punto al Barbera per il Palermo, autore di una prestazione coraggiosa.

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