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Palermo, il presidente Mirri: “Sarà un non-derby” – Catania, Davide Baiocco: “Non c’è il pubblico ma niente scusanti”

CATANIA, ITALY - MARCH 19: Daniele Galloppa of Siena competes with Davide Baiocco of Catania Calcio during the Serie A match between Catania Calcio and Siena at the Angelo Massimino stadium on March 19, 2008 in Catania, Italy. (Photo by New Press/Getty Images)

Schermaglie e sensazioni alla vigilia del derby di Sicilia di Serie C: lunedì 9 novembre Palermo-Catania alle 21.00

Redazione DDD

Quello di lunedì prossimo, al Renzo Barbera, nel silenzio generale degli spalti, secondo il presidente del Palermo, Dario Mirri, “sembrerà quasi un non-derby“. Lo ha definito così il “primo tifoso” del club di viale del Fante, che ha raccontato i propri “incontri” del passato con gli etnei: “Da grande tifoso partivo per Catania, fin da bambino ed erano delle feste, si stava tutti insieme. Negli ultimi anni invece – ha detto nel corso di Corner, su Telecolor – sono stati derby tristi, perché in assenza di tifosi ospiti, sia a Palermo che a Catania, si è fatto un torto alla storia del calcio e dei derby. Noi adesso abbiamo iniziato un percorso, ci vuole tempo, risorse, competenze, un pizzico di fortuna. Purtroppo il calcio – ha proseguito Mirri – non è matematica, non basta il nome di Palermo e Catania, con alle spalle due tifoserie e città uniche per fare risultati. Il Catania ha provato a vincere il campionato in questi anni, non c’è riuscito, il Palermo da matricola ci proverà ma il calcio è un equilibrio molto delicato. Lo scorso anno la Reggina ha avuto la meglio, nonostante la presenza di una corazzata come il Bari. Ora il Teramo sta facendo bene, la Turris pure. Ci sono tante variabili…”.

Il presidente palermitano Mirri

Sul fronte rossazzurro catanese, ha invece preso la parola nella stessa trasmissione l’ex centrocampista del Catania Davide Baiocco, durante ‘Corner’ in diretta su Telecolor: “Si giocherà senza pubblico, dunque la concentrazione in più che ti dà la spinta dei tifosi la devi ricercare in te stesso. Non è facile tenerla molto alta, il pubblico specie in piazze come Catania fa la differenza ma non deve rappresentare una scusante. Per qualcuno non sentire la pressione può anche essere meglio ma io preferisco cento volte la pressione. Magari è più difficile ricreare quella tensione che diventa quasi naturale avere in presenza dei tifosi, ma se si commette un errore non è certamente imputabile al pubblico. Il derby del 2 febbraio 2007 e la morte di Raciti furono momenti che nulla hanno avuto a che vedere con lo sport, una brutta pagina che per fortuna appartiene al passato. Da quel momento in poi ci sono state cose bellissime e meno belle, come il momento attuale. Al di là di quella gara, il derby di Sicilia è più che una semplice partita. Mi aspetto una gara molto bella. Sul campo, vinca chi mette di più e chi vanterà i meriti maggiori. Il risultato la fa troppo da padrone e rovina anche l’essenza del gioco, specialmente in un match sentito come questo, ma mi auguro che ci si possa anche divertire. Se mi ha mai cercato il Palermo? No, forse perchè sapevano già la mia risposta…”.

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