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Paolo Tagliavento: grande rispetto per il mondo arbitrale, ma adesso penso solo alla Ternana

TURIN, ITALY - APRIL 08:  Referee Paolo Tagliavento in action during the serie A match between Torino FC and FC Internazionale at Stadio Olimpico di Torino on April 8, 2018 in Turin, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

L'ex arbitro Tagliavento è diventato dirigente sportivo nella sua città

Redazione DDD

Ha fischiato per 221 volte in gare di Serie A. 32 le presenze in Europa  League e ben 28 in Champions League. Inizia la sua splendida carriera a Terni. Solo dopo due anni  e 24 presenze nella categoria C1 si ritrova promosso nella ​CAN​ di A e B. Il 16 maggio 2004 si gioca  Chievo-Bologna ed è la sua prima apparizione sul palcoscenico del calcio che conta. Parliamo  naturalmente di Paolo Tagliavento. ​

La scelta di diventare club manager della Ternana è stata spiegata dallo stesso Tagliavento a Football News: https://footballnews24.it/notizie/esclusiva-paolo-tagliavento-ecco-perche-ho-scelto-la-ternana/

Nella sua lunga carriera di arbitro c’è qualche episodio che  ricorda in maniera particolare?​ ​“Ho tanti ricordi della mia lunga carriera. L’abbraccio di ​De Rossi  a fine carriera? Un ricordo molto bello, il suo come quello di tanti altri, come anche mister Allegri  per esempio. Una delle cose che preferisco ricordare è sicuramente il grande rispetto  professionale e umano nei miei riguardi”.

I tifosi si chiedono quanto abbia influito l’amore per la sua città natale nella scelta di  rinunciare alla carriera dirigenziale nelle organizzazioni arbitrali?​ ​“E’ stata una delle chiavi di  volta sicuramente. Quando la Ternana mi ha fatto questo tipo di offerta è stato davvero  importante cercare di immaginare questo nuovo progetto. La mia nuova crescita da un altro  punto di vista e da svolgere proprio nella mia città. Un connubio che è stato vincente  ovviamente”.

Da Terni è partita la sua straordinaria carriera di arbitro e da Terni parte la sua nuova vita da  dirigente sportivo. Che situazione ha ereditato dal suo predecessore il Presidente Ranucci?   “Ringrazio il Presidente Ranucci per il tempo che mi ha dedicato nei primi 6 mesi permettendomi  di crescere in questo mondo. Lui poi è stato richiamato all’Università da grande manager quale è  e adesso proseguo la mia esperienza con il Presidente Bandecchi“.

Come sono i rapporti con il Presidente Bandecchi?​ ​“Viviamo in simbiosi. Lui è una fonte  inesauribile di idee e iniziative ed io cerco di attuarle, è il mio lavoro oggi”.

Una piazza come Terni merita grandi palcoscenici. Ad oggi siete primi in classifica: 3 partite  giocate e 9 punti conquistati. La Ternana è già pronta per tornare in serie B?​ ​“Io non ne voglio  nemmeno sentir parlare. Dopo due anni di sofferenza, soprattutto nella scorsa stagione, adesso  viviamo guardando sempre al prossimo impegno. Il nostro obiettivo è fare meglio dell’anno  scorso, ricordando la delusione riguardo l’atteggiamento della squadra espresso nella scorsa  stagione, cosa che adesso stiamo assolutamente riparando: i ragazzi oggi buttano il cuore aldilà  dell stadio, il gruppo è davvero coeso”.

La classe arbitrale e la “moviola in campo” del compianto Aldo Biscardi hanno animato per  anni la scena calcistica nazionale. E dopo tanto dibattere arriva la VAR. Cosa ne pensa lei?​ ​“Io  l’ho adoperata all’ultimo anno di carriera arbitrale. Non nego che ero molto scettico, venivo da  un’esperienza rodata di 30 anni e la ​VAR​ mi sembrava di difficile attuazione. Alla prima partita,  poi, dopo appena 45 minuti ho capito le potenzialità importanti di questo strumento e credo che  sia una ‘manna dal cielo per gli arbitri’. La Var ti salva la vita e non serve ad azzerare gli errori, ma  serve ad abbassare le probabilità di errore. I miei errori? La Var me li avrebbe azzerati tutti”.

Secondo la sua grande esperienza quali squadre potranno contendere lo scudetto alla  Juventus?​ ​“Le squadre sono sempre le stesse. Le grandi piazze tenteranno come ogni anno di  contendere lo scudetto alla ​Juventus​: il Milan, la Roma, il Napoli e tutte le altre. La Champions  League? L’importante è l’Italia e le sue squadre, mi auguro di vedere le società italiane arrivare più lontano possibile, come la Juventus appunto, e magari di riuscire a centrare anche l’obiettivo finale"

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