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Perugia in C, la macabra contestazione coi manichini: “Vi vogliamo così”

Il cavalcavia dove sono stati appesi dei manichini con maglie del Perugia e lo striscione "Vi vogliamo così"

Dopo la retrocessione in Serie C maturata ai rigori contro il Pescara, il Perugia è stato contestato dai suoi tifosi al Curi

Michael Cuomo

Una retrocessione sul campo che mancava da troppi anni, una delusione amara da digerire: il 5-4 del Pescara che condanna il Perugia alla terza serie non è andato giù ai tifosi del Grifo che al termine della partita si sono recati all’esterno dello Stadio Curi per esprimere tutto il proprio dissenso. In circa 700 si sono assiepati all’uscita dell’impianto, con cori, insulti, un paio di bottiglie lanciate contro la recinzione e qualche petardo fatto esplodere. La situazione è sfociata nel macabro in una via della periferia, nei pressi di un cavalcavia dove sono stati appesi dei manichini con la maglia del Perugia coi numeri 9, 23 e 27, e lo striscione anonimo "Vi vogliamo così".

Quasi alle 3 di notte è servito il pullman del Pescara a schermare le auto private di calciatori e dirigenti all’uscita: tra i più bersagliati l’attaccante Iemmello, autore di due errori dal dischetto, e il presidente Santopadre invitato a lasciare la società. Così, a tutta velocità e tra fischi e insulti, i giocatori hanno potuto lasciare lo stadio con più di 100 agenti impegnati nelle operazioni di contenimento.

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