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Pro Vercelli-Novara, il primo derby di Anita Angiolini: pronti-via fra le risaie come 42 anni fa

Vercelli e Novara, due città distanti poco più di venti chilometri e rivali su ogni cosa: panissa contro paniscia, bicciolani contro biscottini, Bicciolano e Bela Majin contro Re Biscottino e Regina Cuneta, fiume Sesia contro fiume Agogna, San...

Simone Balocco

di Simone Balocco -

Dopo Serie A e Serie B, questo week end inizierà anche la Serie C. Al via il campionato numero 85 della terza serie nazionale (prima edizione, campionato 1935/1936), il sessantunesimo sotto l’egida della Lega Pro, che vedrà, alla fine della stagione, quattro squadre promosse in Serie B e nove retrocesse in Serie D: il termine della regular season è fissato per il 25 aprile, dopodiché inizieranno i consueti play out e play off.

Nella prima giornata non mancheranno i derby regionali (tre nel girone A; due nel girone C) ed il destino ha voluto che uno dei match (e derby regionali) più attesi di tutta la stagione si giochi proprio alla prima giornata: Pro Vercelli-Novara. Nessuno avrebbe pronosticato che il “derby delle risaie” si giocasse subito pronti-via ed invece il sorteggio ha voluto così: l'unica volta dove “arrivò” prima, è stata nella stagione di Serie C  1977/1978 quando si disputò alla seconda giornata (18 settembre). La cosa più “brutta” però sarà il fatto che si giocherà a porte chiuse causa Covid-19, ma tutti sono certi che questa partita, sentita in maniera spasmodica da entrambe le tifoserie, regalerà, come sempre, delle sorprese.

La scorsa stagione la Pro Vercelli ha chiuso la regular season al 14° posto, non guadagnando un posto né per i play off né per i play out, mentre il Novara si è spinto (da settimo in campionato grazie al “coefficiente”) fino alle semifinali play off, eliminando, nell’ordine, Albinoleffe, Renate, Carpi e venendo sconfitto in semifinale dalla Reggio Audace (poi promossa in Serie B). La stagione 2020/2021 vedrà le bianche casacche al debutto proprio nel derby, mentre il Novara di mister Banchieri ha già nelle gambe i 90 minuti (più quattro di recupero) giocati nel primo turno di Coppa Italia contro la Gelbison, squadra di Serie D, e che hanno visto gli azzurri vincere 3-1 e passare il turno (dove incontreranno il Cittadella mercoledì prossimo). La Pro Vercelli, invece, non ha preso parte alla coppa nazionale e non gioca una partita ufficiale dallo scorso 16 febbraio, quando perse in casa della Pergolettese. Dopodiché, lo stop al campionato.

Le due società piemontesi hanno visto questa estate alcune fibrillazioni societarie: in casa Pro Vercelli, Massimo Secondo ha lasciato il timone dopo dieci stagioni e al suo posto è arrivato Franco Smerieri, insediatosi con la nuova dirigenza giovedì 24 settembre; in casa Novara si è parlato per diverso tempo (e se ne parla ancora) di una “cordata” di imprenditori interessanti a rilevare le quote della famiglia Rullo, in sella dallo scorso dicembre. Se il passaggio di mano in casa bicciolana era nell’aria ed è avvenuto senza problemi, in casa azzurra questa “cordata” a oggi non si è ancora materialmente palesata (non si conoscono i nomi degli imprenditori ma solo il loro avvocato di riferimento, per intenderci) e il Novara continua ad essere in mano (all’80%) alla famiglia Rullo con Marcello Cianci Presidente, Elisa Rullo vice-. Anche la Pro Vercelli ora ha una vice-Presidentessa: Anita Angiolini.

Il calciomercato ha visto alcuni cambiamenti tra le due squadre: mister Alberto Gilardino è passato al “nuovo” Siena (in Serie D) ed al suo posto è arrivato Francesco Modesto (lo scorso anno a Cesena); in casa Novara Simone Banchieri è stato confermato in sella alla guida tecnica ed suo vice- non sarà più Massimiliano Guidetti ma l’ex azzurro Mavillo Gheller. Le due squadre si sono, ovviamente, fin qui, mosse sul mercato: la Pro Vercelli ha tesserato Tintori, Bruzzaniti, Rodio, Nielsen e Zerbin mentre hanno salutato la città di Sant'Eusebio Azzi, Franchino, Rosso, Crialese, Mal, Cristiano Bani, Sangiorgi, Sportelli e Petrovic; hanno lasciato Novarello Pinzauti e Cassandro (tornati alle loro “case madri” dopo il prestito), insieme a Paroutis, Peralta, Strechie, Barbieri (alla Juventus per una cifra vicina agli 1,5 milioni di euro), il giovane portiere Ferrara, Bortolussi e Nardi, mentre sono atterrati in azzurro il centrocampista bosniaco Ante Hrkac, il terzino destro Francesco Lamanna, il terzino sinistro Lorenzo Colombini, il centrocampista classe 1997 Ruggero Rusconi e gli attaccanti Giuseppe Panico e Gianmarco Zigoni. Il mercato estivo chiuderà la sera del 5 ottobre e sicuramente sotto la Cupola di Sant’Andrea e quella di San Gaudenzio ci potranno essere ancora movimenti. In entrata, come in uscita.

Pro Vercelli-Novara sarà, come detto, la prima giornata di campionato, ma, ironia della sorte, sarebbe stata anche la prima partita che si sarebbe giocata…se non ci fosse stato il blocco del campionato causa la pandemia: Pro Vercelli-Novara si sarebbe dovuta disputare, per la 27a giornata di campionato, lunedì 24 febbraio, ma la gara, posticipata anche di qualche giorno, non si giocò mai e questa volta il destino ha voluto che si ricominciasse da dove si era concluso, Ovviamente, in una stagione nuova. Quel 24 febbraio sarebbe stato un bel Monday match per uno dei derby più attesi di tutta la stagione con (sicuramente) una buona cornice di pubblico presente nello stadio accanto ai giardini Camana.

Lo scorso campionato si è giocato solo il match di andata, sabato 5 ottobre, con le bianche casacche che si imposero con il gol di Gianmario Comi dopo…quindici secondi di gioco: un gol lampo da parte dell'ex (con il dente avvelenato) Comi che ha lasciato invariato il punteggio per tutto il corso del match, nonostante i padroni di casa abbiano provato in ogni modo a cercare la via del pareggio. I tifosi del Novara sperano che questa volta sia la loro squadra a vincere. Anche con un gol negli ultimi quindici secondi di gioco.

Ma Pro Vercelli-Novara è altro. E' puro campanilismo, è calcio di provincia, quello bello, quello che fa sospirare i tifosi e che li fa vivere in maniera sincopata la settimana che porta all'incontro. Perché il “derby delle risaie” è una di quelle partite che il vero Tifoso non si vuole perdere per nessun motivo al Mondo. Un match che si disputata dal 17 novembre 1912, allora campionato di Prima categoria (la “bisnonna” dell'attuale girone unico di Serie A) ed i padroni di casa erano allora la squadra più forte del tempo e campione d'Italia in carica, mentre il Novara era al suo primo storico campionato. Finì 7-0 per i vercellesi che a fine stagione vinsero il loro quinto titolo nazionale, il terzo consecutivo. Quello di domani sarà l’ottantesima sfida tra le due squadre (di cui ventiquattro volte disputata in Coppa Italia di categoria), la cinquantaseiesima in campionato: la Pro Vercelli ha vinto diciotto volte, il Novara venti ed il segno X è “uscito” in diciassette casi.

L'ultima vittoria della Pro Vercelli in casa nel “derby delle risaie” risale al 16 ottobre 2016, con la vittoria per 2-1 grazie alla rete, all'ultimo secondo di recupero, di Emmanuello che diede la prima vittoria dopo 80 anni in Serie B alla Pro Vercelli contro gli arcirivali novaresi. L'ultima vittoria del Novara in terra bicciolana risale al 10 ottobre 2015, quando una punizione all'incrocio dei pali di Nicolas Viola diede i tre punti alla squadra allora allenata da Marco Baroni. L’ultima partita giocata al “Piola” vercellese risale al 4 novembre 2018 e si concluse 1-1 con i gol segnati entrambi su rigore (e sotto le curve avversarie) da parte di Gladestony e Cacia.

Le due tifoserie hanno iniziato il countdown di questa partita. Un countdown diverso da tutti quelli precedenti: per la prima volta nella storia, questa partita sarà giocata a porte chiuse. E non per le intemperanze delle due tifoserie, ma perché tutta la stagione di Serie C sarà (salvo decisioni durante il corso della stessa) a porte chiuse causa coronavirus. Nulla può (per ora) contrastare una pandemia che ha causato quasi un milione di morti e oltre 31 milioni di contagiati nel Mondo: si fa il possibile per fermarla, in attesa del vaccino che la debelli. Se si giocasse a porte aperte, sicuramente da Novara giungerebbero nella “capitale europea del riso” tanti tifosi ed invece questi tanti tifosi (come quelli di casa) saranno costretti a vedere la partita o in streaming o attraverso a radiocronaca. Che non è assolutamente come assistere ad un match di questa caratura sugli spalti. Un vero peccato perché le due tifoserie, vicinissime sempre alle sorti delle squadre e molto rivali tra loro, avrebbero voluto confrontarsi sugli spalti e sfoggiare la miglior coreografia migliore e “sconfiggere” gli avversari.

Pro Vercelli e Novara nate (calcisticamente) a pochi anni di distanza l’una dall’altra (nel 1903 la sezione “calcio” dei padroni di casa, cinque anni dopo il Novara) sono state parti fondanti di quel “quadrilatero” che negli anni Dieci e Venti del secolo scorso era il meglio del nostro calcio nazionale insieme alle storiche rivali Alessandria e Casale. E i grigi, inseriti anche loro nel girone A, durante il corso della stagione affronteranno le “cugine” del Quadrilatero, mentre i nerostellati sono in Serie D e da tempo non giocano più derby contro le altre squadre in questione. La Pro Vercelli è la quinta squadra italiana (al pari di Torino e Bologna) con più scudetti vinti (sette, l'ultimo datato 1922), mentre il Novara è una delle dodici squadre italiane a non essere mai fallite e ad aver sempre giocato nelle serie professionistiche, dalla sua fondazione a oggi. La Pro Vercelli non milita in Serie A dalla stagione 1934/1935, il Novara in massima serie manca dalla stagione 2011/2012 dopo un'assenza di cinquantacinque anni consecutivi ed entrambe mancano dalla Serie B da tre stagioni, entrambe retrocesse direttamente in Serie C al termine della stagione 2017/2018. Vercelli e Novara, due città distanti poco più di venti chilometri e rivali su ogni cosa: panissa contro paniscia, bicciolani contro biscottini, Bicciolano e Bela Majin contro Re Biscottino e Regina Cuneta, fiume Sesia contro fiume Agogna, San Eusebio contro San Gaudenzio, leone contro falco.

Che la tradizione di questo derby regionale intriso di campanilismo non smetta mai di regalare emozioni. Anche se a porte chiuse per la prima volta in 108 anni di storia.

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