ddd

Il derby sulla Sampdoria tra Ferrero e Vialli tra annunci, passi indietro e ultimatum

Un derby tutto interno al mondo blucerchiato, quello fra Ferrero e Vialli

La cessione del club blucerchiato è diventato un tormentone che ormai dura da mesi

Redazione DDD

di Elena Rossin -

Tutto è iniziato, come sempre in questi casi, da un rumor tra la fine del 2018 e l’inizio di quest’anno quando dai caruggi di Genova si è levata la voce che il presidente Ferrero voleva vendere la Sampdoria. Notizia che come sempre in questi casi prima è stata smentita e poi confermata per poi essere di nuovo smentita, ma con la postilla che se fosse arrivata un’offerta congrua si sarebbe potuto fare a patto che gli acquirenti fossero persone serie. Ci mancherebbe. Per essere nuovamente confermata dando vita a un tira e mola estenuante. La squadra stava andando bene, aveva chiuso il girone d’andata al sesto posto ed era in lotta per un posto in Europa, poi, ovviamente, più si parlava di cessione e più le ripercussioni si avevano anche in campo con una flessione del rendimento e conseguenti passi indietro in classifica. Giampaolo e i giocatori a quel punto si sono tappati le orecchie e Quagliarella ha continuato a segnare a raffica divenendo il capocannoniere della serie A davanti a Cristiano Ronaldo, Piatek, che nel frattempo era passato dal Genoa al Milan, e Duvan Zapata. E alla fine la Sampdoria ha chiuso il campionato al nono posto. Parallelamente i rumors diventati discussioni pubbliche hanno dato vita a un tormentone che chissà quando finirà e con i tifosi che hanno a più riprese contestato Ferrero e tutt’ora non hanno cambiato idea, anzi, perché vogliono che ceda il club.

Sono spuntati acquirenti più o meno credibili e alla fine è rimasto il fondo d’investimento americano York Capital Management che ha come rappresentante Gianluca Vialli che con Mancini, Pagliuca, Vierchowod , Lombardo, Lanna, Dossena, Pari guidati da mister Vujadin Boskov vinsero lo scudetto nel 1991, il primo e unico finora. Viali che secondo i piani dovrebbe diventare presidente della Sampdoria raccogliendo l’ideale testimonial dal compianto patron Paolo Mantovani che allestì quel gruppo che fu denominato la “Sampd’oro”.In questo periodo grazie all’istrionico presidente Massimo Ferrero non sono mancate le frasi ad effetto e le battute dal “Mostrare soldi, vedere cammello” a “Cessione della Sampdoria? Mi sembra la storia della sora Camilla, tutti la vogliono nessuno se la piglia” per giungere al "Vendo la Sampdoria e prendo il Palermo" Intanto l’allenatore Giampaolo è andato al Milan e al suo posto è arrivato Eusebio Di Francesco, ed è stato ceduto Praet.

Ovviamente il motivo del contendere sono i soldi. Ferrero chiede 100 milioni e, anzi, a margine dell’ultima riunione della Lega Calcio si è lasciato scappare che il prezzo totale per la chiusura della trattativa è di 140. Mentre il fondo americano sarebbe disposto a versarne circa 85 cash, ma c’è ancora in ballo il bonus per la cessione di Praet, quindi, altri 5 o 6 più una trentina per i debiti cui si farà carico la nuova proprietà. E l’ex presidente Edoardo Garrone, che aveva ceduto il club a Ferrero nel giugno 2014, sarebbe pronto a versare 10, forse 12, milioni per garantire subito un bonus alla nuova società. L’avvocato Romei e lo studio legale Cms per il gruppo Vialli avrebbero trovato l’intesa e si pensava che le firme potessero essere apposte a breve e il closing avvenire fra fine agosto e i primi di settembre, ma è arrivato l’ennesimo colpo di teatro con Vialli e il fondo americano che avrebbero dato un ultimatum a Ferrero per il 12 agosto e la conto-replica del presidente che da Ibiza, dov’è in vacanza, ha detto al Secolo XIX: “Senza moneta non si fa niente. Gli affari si fanno pagando i prezzi altrimenti è inutile discutere. Ultimatum di Vialli? Semmai sono io ad aver dato l’ultimatum” . Il derby tra Ferrero e Vialli sulla Sampdoria ovviamente continua.

Potresti esserti perso