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derby milan inter vs sindaco sala moratti

di Mattia Marinelli – Lo schema all’epoca del Milan cinese era: Milan da solo con un nuovo stadio, Inter e comune di Milano alleate per la ristrutturazione di San Siro. L’arrivo di Elliott e di Gazidis ha sparigliato. Gli...

Redazione Derby Derby Derby

di Mattia Marinelli -

Lo schema all'epoca del Milan cinese era: Milan da solo con un nuovo stadio, Inter e comune di Milano alleate per la ristrutturazione di San Siro. L'arrivo di Elliott e di Gazidis ha sparigliato. Gli americani hanno convinto i cinesi che, dimezzando i costi per la costruzione del nuovo stadio, si possono avere molto più ricavi che ristrutturando la Scala del Calcio. Come a New York. Ma Milano non è New York, ci sono i moloch e i monumenti, la storia e il romanticismo. Per cui, come al Monopoli, si è tornati al punto di partenza. Con lo stadio di proprietà tolto da sotto il naso di Milan e Inter dal sindaco Sala, con il primo cittadino tornato a sbandierare la tesi dello stadio comunale. Come a dire: non facciamo più niente...

Eppure c'è chi continua a non comprendere la polemica sullo stadio di San Siro. L'attuale stadio può continuare ad esistere gestito direttamente dal suo proprietario che è il comune di Milano (per concerti - partite nazionali, calcio, rugby, eventi vari) che potranno aumentare rispetto ad ora quando lo stadio nuovo sarà costruito. Stadio nuovo (più confortevole rispetto ad ora, spero da almeno 65/70mila persone) che non toglie nulla all'esistente (verrebbe costruito sul prato dove in passato fino al 1988 c'era il palasport da 18000 spettatori).

Ma, come per il caso Icardi, a smontare pezzo per pezzo il castello di carte e di progetti costruito da Gazidis e Zhang, è arrivato l'ex presidente interista:  "Mi dispiace veramente che si stia pensando di abbattere San Siro, per più di una ragione. Innanzitutto, dal punto di vista della visibilità e della comodità, al Meazza sembra di essere in un cinema o al ristorante. La partita si vede benissimo, come nel salotto di casa. E poi San Siro non è solo una struttura sportiva, ma fa parte della storia della città di Milano e di tutti i milanesi. Quindi eviterei di mandare le ruspe. Abbattere i costi non vuol dire dover abbattere San Siro, uno stadio magnifico. Capisco l’idea di Inter e Milan di avere uno stadio di proprietà, succede quando società private pensano al proprio business, non sempre il cuore prevale sul portafoglio. Ma non farebbe male avere due stadi: se hai due proprietà, un impianto da 60mila posti risulta sempre nuovo e facile da modificare. Anche economicamente può valerne la pena".

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