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I politici milanesi contro Elliott e Suning: San Siro vibra ma fa lo stesso

2019-2020: stop a 6 settori di San Siro ma i politici milanesi continuano a difendere lo storico impianto cittadino

Oscillazioni senza pericolo a San Siro, impianto ok garantisce il Politecnico - Sei settori chiusi per evitare ogni forma di panico, intanto i due poli politici continuano a dichiararsi contrari alla demolizione dello stadio milanese

Redazione Derby Derby Derby

di DDD -

San Siro vibra troppo come ha confermato l'allarme dello scorso mese di aprile per Inter-Atalanta, il risultato finale è che ci saranno sei settori e 2350 posti in meno per la prossima stagione agonistica delle due squadre milanesi, in pratica verranno posti cubi in acciaio per limitare le vibrazioni il cui punto apicale è stato individuato in quei settori.

Dunque lo stadio traballa, ma la tenuta statica di San Siro non è a rischio, la cautela e la chiusura sono dovute a ragioni psicologiche per evitare l'effetto panico tra i tifosi per via delle oscillazioni. Da più parti si ribadisce che la flessibilità di San Siro è corretta e normale, anche per questo il consigliere pd Monguzzi, una sorta di capofila del partito anti-stadio nuovo ribadisce che non c'è bisogno di un nuovo impianto e che non sarebbe possibile per ragioni ambientali tutti i detriti che scaturirebbero dalla demolizione di San Siro.

Pare di capire che lo stadio è sicuro e se verrà abbattuto non sarà per colpa delle vibrazioni, San Siro viene monitorato dal Politecnico dal 2003 e durante i concerti estivi non si sono registrate anomalie, ma il partito contro la sua demolizione è bipartisan e non comprende solo il pd ma anche alcuni pezzi di Centrodestra.

Insomma, San Siro ha continuamente bisogno di migliorie, non garantisce ricavi ai club, è una risorsa soprattutto per il comune, continua a dimostrare le sue crepe, ma il fascino storico della Scala del calcio è inossidabile e gli esponenti politici milanesi lo cavalcano a 360 gradi.

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