DDD
I migliori video scelti dal nostro canale

LA PRO, CI ERAVAMO ARRIVATI PRIMA NOI...

La Pro Vercelli su Messias: “Ci credevamo anche noi, ma non ce lo fecero tesserare”

La Pro Vercelli su Messias: “Ci credevamo anche noi, ma non ce lo fecero tesserare”

Tutti gli aneddoti piemontesi di Junior Messias

Redazione DDD

Nell’ultimo giorno di trattative è arrivato il passaggio di Junior Messias al Milan. Un vero e proprio sogno quello di Messias, classe ’91, arrivato in Italia nel 2011 alla ricerca di fortuna nel mondo del calcio. E da lì, tra un lavoro e l’altro e campionati nelle categorie inferiori per problemi di tesseramento, la chiamata che gli cambiò la vita. Notato dall’ex Direttore Sportivo della Pro Vercelli Massimo Varini, il giocatore brasiliano arrivò a Vercelli nell’estate 2017, per prepararsi ad affrontare il suo primo campionato tra i professionisti, in Serie B. Ma l’impossibilità di concretizzare il tesseramento portò la Pro Vercelli a girare il giocatore al Gozzano, con cui attirò le attenzioni del Crotone e iniziò la sua scalata verso la Serie A.

 Vercelli, Varini al fianco di Gilardino nell'estate 2019

Proprio Massimo Varini aveva raccontato così a Magicapro.it la vicenda Messias, qui ritratto a Vercelli nella foto di Ivan Benedetto: “E' una storia troppo bella. Dopo un’annata al Chieri, su segnalazione di Stefano Murante (attuale Team Manager della Pro Vercelli), ero andato a vedere questo ragazzo brasiliano che aveva giocato precedentemente a Casale e di cui parlavano tutti bene. Era uno di quei colpi che dovevamo fare, anche per la patrimonializzazione societaria. Sono andato a vederlo con il Chieri e anche nella finale di Coppa Italia Dilettanti, che si svolse a Firenze tra il Chieri e l’Albalonga. Mi ricordo che sono entrato allo stadio e, dopo cinque minuti di partita, Junior Messias fece un gol straordinario con pallonetto all’uomo davanti e tiro al volo all’incrocio dei pali. Sono stato lì ancora una mezz’oretta, avevo già visto abbastanza. Successivamente abbiamo fatto l’accordo con l’agente, Bonetto, perché sembrava si potesse tesserarlo in seguito al cambiamento di una regola sul discorso degli extracomunitari. Quindi, con il Presidente Massimo Secondo, facemmo la scelta ponderata di andare a chiudere per questo ragazzo che aveva una qualità incredibile. Il Pres disse di sì e Messias fece tre mesi con noi a partire dal ritiro di Cantalupa: si vedeva che era un giocatore di qualità vera. Abbiamo tentato in tutti i modi di tesserarlo: in un primo momento ci diedero l’ok, poi ce lo tolsero. Insomma, alla fine non potemmo tesserarlo e il ragazzo, per forza di cose, doveva continuare a giocare. Pur a malincuore, dovemmo lasciarlo libero e Messias andò al Gozzano. Ora, quando lo vedo giocare in Serie A, da un lato mi fa un piacere enorme, perché è un ragazzo straordinario; dall’altro, se penso che noi ci eravamo arrivati quattro anni prima rispetto al Crotone, dispiace molto. Il salto dai dilettanti ai professionisti l’ha fatto da noi, peccato non abbia potuto giocare. La cosa che ancor mi fa più rabbia è che Mister Grassadonia ci credeva molto e lo avrebbe fatto giocare titolare in Serie B”.

tutte le notizie di