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Sequestro di persona e plusvalenza: Poldo Conti dall’Enotria all’Inter per 100 lire, un affarone nel 1919…

Redazione DDD

Leopoldo Conti all'Enotria per 50 lire? Finita una partita dell’Enotria, un gruppo di tifosi interisti rapisce Poldo Conti per portarlo nella sede nerazzurra. L’Enotria accetta 100 lire, il doppio, una grande plusvalenza. Conti farà coppia...

di Luigi Furini -

Questa è la cronaca di un sequestro e di una plusvalenza. Siamo nell’autunno del 1919. L’Italia si lascia alla spalle la Grande Guerra. Siamo poverissimi, ai morti sui monti del Carso si aggiungono mutilati, senza lavoro, orfani. Per questo c’è voglia di svago. Gli stadi sono pieni. Le squadre si presentano rimaneggiate per i molti calciatori caduti in trincea. Tutti cercano di riorganizzarsi. A Milano, in un campetto polveroso, giocano i ragazzini dell’Ardita. Fra questi spicca Leopoldo Conti, per tutti “Poldo”, classe 1901, con un fratello più grande che gioca già nel Milan.  E c’è un’altra squadra, molto più strutturata, l’Enotria Goliardo, che chiede ai dirigenti dell’Ardita il “prestito” di Poldo per una partita. Prestito concesso, ma a fine gara i dirigenti si incontrano e decidono il passaggio di Poldo all’Enotria. Il prezzo? 50 lire.

La notizia gira fra gli appassionati di calcio e arriva all’orecchio di Leone Boccali, tifoso dell’Inter, giornalista e poi fondatore del “Calcio Illustrato”. Ed è Boccali a organizzare il rapimento. Finita una partita dell’Enotria, un gruppo di tifosi nerazzurri, con Boccali in testa, preleva Poldo Conti come per portarlo in trionfo. Escono dal campo, imboccano alcune vie. Il ragazzo si preoccupa: “Chi siete? Dove mi portate”. “Siamo dell’Inter, si va in sede”, gli rispondono. Una piccola folla si raduna fuori dagli uffici dell’Inter. Fra questi anche tifosi e dirigenti dell’Enotria, che si sono visti portare via il ragazzo. Che cosa succede? Perché? Leone Boccali convince l’Inter a prendere il giocatore. Il prezzo? Bisogna fare entrare il presidente dell’Enotria. “Lei questo giocatore l’ha preso qualche giorno fa per 50 lire. Noi gliene diamo 100”, è la proposta nerazzurra. L’Enotria accetta. Il sequestro è finito. E la plusvalenza non è da poco.

Comincia, con la stagione 1919-20, la carriera di Leopoldo Conti all’Inter. E’ un’ala veloce, ha talento e coraggio. Segna 7 reti in 21 gare e porta ai nerazzurri il secondo scudetto. Lo chiamano anche in Nazionale (in azzurro gioca 31 partite e segna 8 gol). Nonostante la giovane età, si fa sentire e rispettare nello spogliatoio. E per questo si prende il soprannome di “Duce. Nel 1927 un fatto che resterà nella storia. Il nuovo allenatore, Arpad Weisz, presenta alla squadra una ragazzino di 17 anni, dicendo a tutti che questo sarà il nuovo centravanti dell’Inter. Poldo Conti sbotta: “Adesso facciamo giocare anche i balilla”.  (Balilla, durante il fascismo, erano tutti i ragazzi fra i 14 e i 18 anni). Quel Balilla era nientemeno che Giuseppe Meazza. I due, Poldo e Balilla Meazza, giocano insieme per 4 anni e vincono lo scudetto  del 1930. Nel 1931 Conti, in disaccordo con la dirigenza, se ne va. Resta calciatore dell’Inter (perché sotto contratto) ma gioca pochissimo e, per questo, trova il tempo per diventare (anche) allenatore della Pro Patria. Muore nel 1970.