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Gli umori e i diktat di De Laurentiis: il derby impari con il garbo e l’albo d’oro di Re Carlo

NAPLES, ITALY - MAY 16: Carlo  Ancelotti  , Aurelio De Laurentiis during an SSC Napoli end of the season dinner on May 16, 2019 in Naples, Italy.  (Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

Il derby fra il vulcanico De Laurentiis e il misurato Ancelotti. I risultati della squadra sono deludenti rispetto agli obiettivi e se non miglioreranno a stretto giro di posta il presidente potrebbe arrivare ad esonerare l’allenatore.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

Il presidente e l’allenatore del Napoli sono due persone agli antipodi dal punto di vista caratteriale. L’uno, Aurelio De Laurentiis, estroverso, impulsivo, umorale, impetuoso, mentre l’altro, Carlo Ancelotti, introverso, riflessivo, controllato, calmo. Due persone che possono completarsi se tutto fila liscio secondo le aspettative, ma che finiscono per entrare in rotta di collisione se ci sono dei problemi poiché i loro caratteri li portano ad affrontare le situazioni in modo completamente differente.

All’inizio fra i due c’era sintonia, infatti, De Laurentiis aveva scelto Ancelotti perché è un allenatore vincente, il suo palmares in tal senso è eloquente*, e avrebbe potuto condurre il Napoli a vincere lo scudetto interrompendo l’egemonia della Juventus e in campo internazionale se non proprio a vincere la Champions almeno ad arrivare il più possibile vicino alla finale. Ancelotti dal canto suo molto probabilmente era stuzzicato dall’idea di far compiere la Napoli il salto di qualità per andare oltre ad essere il secondo in Italia ed a provare ad entrare nella stretta cerchia dei club europei che si contendono la Champions.

La realtà, però, è stata differente da come se l’erano immaginata De Laurentiis e Ancelotti, infatti, il Napoli l’anno scorso in campionato è arrivato secondo, in Coppa Italia si è fermato ai quarti, in Champions non ha superato la fase a gironi e in Europa League i quarti. Quest’anno in Champions tutto sommato sta facendo bene, a due partite dalla conclusione della fase a gironi, è al secondo posto a un punto dal Liverpool, con il quale giocherà la partita di ritorno il 27 novembre, e ha quattro lunghezze in più del Salisburgo. Mentre in campionato sta facendo male ed è 7° con 19 punti conquistati in dodici partite. Tre vittorie in casa (Sampdoria 2-0, Brescia 2-1 e Verona 2-0) e due in trasferta (Fiorentina 3-4 e Lecce 1-4), quattro pareggi equamente divisi fra il San Paolo (Atalanta 2-2 e Genoa 0-0) e altrove (Torino 0-0 e Spal 1-0) e tre sconfitte una in casa (Cagliari 1-0) e due in trasferta (Juventus 4-3 e Roma 2-1). Ma se nelle prime sei giornate l’andamento è stato non esaltante, ma comunque accettabile vista la conquista di dodici punti e con due sole sconfitte, nelle ultime sei c’è stato un crollo seppur ci sia stata una sola sconfitta, ma a fare da contraltare anche una sola vittoria e ben quattro pareggi.

Ovviamente il vulcanico De Laurentiis è andato su tutte le furie ed è arrivato a volere il ritiro punitivo della squadra dopo il pareggio 1 a 1 in Champions League con il Salisburgo del 5 novembre, ma molti giocatori non erano dell’idea e si sono rifiutati con Acelotti sconcertato per questo ammutinamento dei suoi uomini. Nella successiva partita di campionato, sabato, c’è stato un altro pareggio 0 a 0 con il Genoa e la situazione non è migliorata, anzi. Adesso c’è la sosta per gli impegni della Nazionale che è diventata una sorta di limbo, ma l’umore del presidente è sempre pessimo e il mister rischia l’esonero se il gioco non tornerà ad essere soddisfacente e i risultati non arriveranno con il Milan e con il Liverpool. Sempre che a fronte di un’altra brutta partita alla ripresa del campionato il 23 con i rossoneri e/o con i Reds in Champions il 27 non sia lo stesso Ancelotti forte del suo aplomb di decidere di andarsene.

O nel Napoli riescono a ricompattarsi e a ritrovare gioco e risultati oppure si assisterà all’ennesima puntata del derby fra altre sfuriate del presidente De Laurentiis e al ciglio alzato su e allo sguardo sconcertato di Ancelotti.

*da allenatore Ancelotti ha vinto: 1 campionato italiano (Milan, 2003-2004), 1 campionato inglese (Chelsea, 2009-2010),  1 campionato francese (Paris Saint Germain, 2012-2013), 1 campionato tedesco (Bayern Monaco, 2016-2017), 1 Coppa Italia (Milan, 2002-2003),  1 Supercoppa italiana (Milan, 2004), 1 Community Shield (Chelsea 2009), 1 Coppa d’Inghilterra (Chelsea, 2009-2010),  1 Coppa di Spagna (Real Madrid, 2013-2014), 2 Supercoppa di Germania (Bayern Monaco, 2016 e 2017), 1 Coppa Intertoto (Juventus, 1999), 3 Champions League (Milan, 2002-2003 e 2006-2007, Real Madrid, 2013-2014),  3 Supercoppa Uefa (Milan, 2003 e 2007, Real Madrid, 2014), 2 Coppe del Mondo per club (Milan, 2007 e Real Madrid, 2014).

 

 

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