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NANNARELLA TRA ROMA E LAZIO

Anna Magnani, nuovo murale giallorosso nella settimana del derby: ma lei tifava per tutte e due…

La storia di una grandissima, con indizi sia giallorossi che biancocelesti

Redazione DDD

In città c’è un nuovo, bellissimo murale di Lucamaleonte. Ritrae, su un’intera facciata di un grande palazzo del Tiburtino Terzo, l’attrice più amata da tutti i romani: Anna Magnani. Nannarella è raffigurata in tre diverse pose, in bianco e nero, su uno sfondo anch’esso nerissimo. Gli unici colori sono il giallo e il rosso di due rose. Giallo e rosso. I colori della città, ma anche i colori dell’AS Roma, la società calcistica che ha finanziato quest’opera. Era già successo a novembre, al Tufello. Anche il quel caso, lo stesso Lucamaleonte era stato chiamato dalla Roma, per realizzare un grande ritratto di Gigi Proietti, attore da poco scomparso e grande tifoso romanista. Dunque, per analogia, adesso verrebbe spontaneo pensare che anche la Magnani sia stata una tifosa giallorossa e, per questa ragione, sia stata scelta come soggetto dai finanziatori del murale.

“Ma de che? – mi fa, con una certa sicurezza, un amico, grande tifoso biancoceleste – Nannarella era della Lazio. Sti cafoni de romanisti ce la vojono fregà! Se starà a rivoltà nella tomba, porella!”. La fonte è decisamente di parte e quindi, per questo, non affidabilissima sul tema. Però la pulce nell’orecchio me l’ha messa. Urge dunque un controllo e una verifica: di che squadra sarà stata, davvero, Anna Magnani? Se lo è chiesto Massimiliano Cacciotti su Romareport.it: "A contribuire al mistero della Magnani tifosa sia della Roma che della Lazio, ci si è messo anche un film. Uno dei più intensi fra quelli che lei abbia interpretato: “Bellissima”, di Luchino Visconti. In una scena di questa pellicola, ambientata in un ristorante, nel giorno del derby capitolino, c’è un cameriere che le si avvicina gridando: “Forza Roma!”. A quel punto lei, sdegnata, lo manda apertamente a quel paese. Ecco dunque un primo indizio: Magnani è della Lazio! Peccato che, nella scena immediatamente successiva di quello stesso film, in cui lei scende in riva al Tevere con Walter Chiari, l’attore veronese – che in quella vicenda ha il ruolo di un seducente imbroglione – per ingraziarsela, si finga simpatizzante della Lazio, ma lei gli risponda con forza di essere una tifosa romanista. E così, a livello d’indizi, la Roma pareggia subito il conto: 1-1. Ecco poi il Cinegiornale Luce del 1951, che mostra il reportage di un incontro fra Roma e Sampdoria, avvenuto durante il campionato di quell’anno. La macchina da presa, oltre a mostrare le immagini della partita, spazia anche sugli spalti, dove, fra i tifosi romanisti, c’è proprio lei: Anna Magnani. Sembra essere un colpo decisivo, il 2-1 per la Roma. Se non fosse che, negli archivi della SS Lazio, spuntano invece delle immagini dell’attrice, abbracciata e portata in trionfo da alcuni giocatori biancocelesti di quell’epoca. Siamo di nuovo in parità: 2-2.

Attraverso altre ricerche, si giunge però anche a scoprire un libro datato 1956 e di un evento datato 1983. Il libro, intitolato “L’aquila e i lupi”, è scritto da Golfiero Colonna, un produttore cinematografico che conobbe personalmente Magnani e che ne attesta il tifo sulla sponda giallorossa. L’evento del 1983, ha invece come scenario lo Stadio Olimpico di Roma. In quell’anno, l’allora presidente della Roma, Dino Viola, prima di un Roma-Milan, consegnò una targa al figlio di Anna: Luca Magnani. La targa recava la seguente scritta: “Ad Anna Magnani, artista universale, che nel suo grande cuore ha sempre nutrito la passione giallorossa. La Roma Campione d’Italia dedica il suo ricordo affettuoso”. Luca ritirò la targa, senza battere ciglio. Se lei fosse stata laziale, il figlio certamente avrebbe chiesto di rettificare quella scritta.

Il discorso è dunque definitivamente chiuso, a favore della Roma? La Magnani era davvero una tifosa giallorossa, come parrebbero attestare il libro di Colonna e la reazione del figlio Luca alla targa regalatagli da Dino Viola? Forse. Eppure, potrebbe esistere anche un’altra ipotesi. Un’ipotesi che finirebbe per smontare tutte le congetture finora fatte, assegnando Nannarella ad entrambe le tifoserie. Infatti, e se fosse stata calcisticamente bigama? Infatti, lei nata nel 1908, per tutta la sua infanzia e la sua giovinezza, Anna Magnani non ha potuto che fare il tifo per la Lazio e non per una Roma nata nel 1927. E forse, col passare degli anni, una volta fondata la nuova società, ottenuta la vittoria romanista dello scudetto del 1943, grazie poi al fascino del nome e dei colori di una città che Nannarella amava follemente e di cui era diventata un simbolo in tutto il mondo, ecco che, dentro Anna, si è fatta pian piano strada una simpatia anche per l’altra squadra capitolina. Avrebbero, alla fin fine, ragione tutti, nonostante le apparenti contraddizioni: Nannarella era diventata della Roma, ma era nata della Lazio".

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