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IL DERBY E LE SUE INCOGNITE

Gino Stacchini: “Juve e Torino, un derby fra due squadre ancora tutte da scoprire”

Gino Stacchini: “Juve e Torino, un derby fra due squadre ancora tutte da scoprire”

Il senso e il significato di un derby nelle parole di un grande ex

Redazione DDD

In merito all’imminente Derby della Mole, la redazione di DerbyDerbyDerby.it ha intervistato in esclusiva Gino Stacchini, calciatore bianconero tra il 1955 e il 1967. Che tipo di derby ti aspetti sabato? La Juve oggi gioca contro il Chelsea e sarà sicuramente un banco di prova importante… “Esatto, perché se vinci hai l’autostima per affrontare al meglio la partita successiva. Se la prestazione della Juve contro il Chelsea fosse buona, mi aspetto una grande prova contro il Toro”. Reputi i bianconeri favoriti a prescindere? “Oggi come oggi la Juve non parte favorita contro nessuno. Va in difficoltà se la attacchi con coraggio. Qualsiasi squadra può farle gol”. E il Toro? “Secondo me è ancora tutto da scoprire, proprio come la Juve”.

Sin qui i granata hanno oggettivamente convinto di più dei bianconeri, almeno dal punto di vista dei risultati…“Sì, ma spesso è capitato che il Toro partisse bene, ma poi in corsa emergevano alcune problematiche. Juric sta facendo un buon lavoro, però mi aspetto un derby aperto e combattuto. Non vedo una squadra favorita”. Il calcio della tua epoca era sicuramente differente rispetto a quello attuale: come vivevate l’avvicinamento al derby? “Il derby di Torino era un appuntamento molto atteso. Ci tenevamo e combattevamo per amore della maglia. Per noi era una delle partite più importanti. Poi quel Toro lì era davvero forte tecnicamente”. C’è un derby che ricordi particolarmente? “Quello del 1967, quando perdemmo 3-0”. Per quali ragioni conservi il ricordo di una sconfitta? “Perché non scendemmo in campo con lo spirito giusto e il nostro ex compagno Combin ci fece tre gol. Ci servì per fare un bel bagno di umiltà”.

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