DDD
I migliori video scelti dal nostro canale

ddd

Stefano Sorrentino: “Che emozione il derby di Torino, quando Salas sbagliò il rigore io ero in panchina a soffrire…”

TURIN, ITALY - JANUARY 21:  Cristiano Ronaldo (L) of Juventus greets Stefano Sorrentino of Chievo during the Serie A match between Juventus and Chievo at Allianz Stadium on January 21, 2019 in Turin, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Dall'esperienza al Toro, squadra in cui esordì in serie A, passando per Palermo, capitano indiscusso per poi chiudere col Chievo, l'ex portiere racconta i suoi derby sulla scia di papà Roberto, con uno sguardo su Juve-Torino di domani...

Serena Calandra

Tra aspirazioni ed ispirazioni, ha scelto sempre utilizzando il cuore pur mantenendo quella lucidità che gli ha permesso di affrontare al meglio le situazioni più complesse. Ispirato dalla figura che più di tutti ha inciso nel suo percorso, Stefano Sorrentino, ci svela i retroscena della propria passione sino ai derby giocati nelle tre squadre che lo hanno reso uno dei portieri più conosciuti e apprezzati nella storia del calcio. E se la fortuna aiuta gli audaci lui non ha mai smesso di esserlo...

(Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

I PRIMI PASSI DA PORTIERE

La scelta di fare il portiere è legata alle mie radici. La mia guida è sempre stato mio padre Roberto Sorrentino. Erano gli anni 90’, lui era al Bologna. Io iniziai la mia esperienza giocando nelle giovanili del Bologna come attaccante, ricordo che mi piaceva segnare e giocare in attacco. Un giorno così per caso in occasione di un torneo mi ritrovai a dover sopperire le assenze dei nostri due portieri. Rino Radu, nostro allenatore ed ex portiere, decise di mettermi in porta per via anche del mio dna, in quell’occasione venni premiato come miglior portiere e da li scelsi di seguire il cuore e di restare in porta.

Io ho avuto la fortuna di giocare in piazze importanti, calde e calorose. Dal Torino, prima piazza della mia carriera, al Chievo nel quale ho militato per 8 anni, non dimentico di certo Palermo, nel quale sono stato capitano. Con la piazza siciliana ho un grande legame, sono felice di aver lasciato un bel ricordo di me e di essere entrato a fare parte dei giocatori eletti come i migliori 'nella squadra della storia' di Palermo.”

TRA DERBY E RICORDI

Derby?: “Ne ho giocati diversi. Ho iniziato nel settore giovanile con la Juventus e poi son passato al Toro. Ricordo che allora giocai uno degli ultimi nel campionato allievi nel vecchio Filadelfia, è stato emozionante, ero molto giovane. Poi passai al Toro. Il derby più emozionante con la maglia granata, anche se non l’ho vissuto tra i pali, è stato quello del 2001, conclusosi 3-3 grazie anche al rigore sbagliato da Salas.”

I rigori sono sempre difficili per chi li batte e per chi li subisce: La mia forza è sempre stata la concentrazione. Indipendentemente da chi mi trovavo di fronte, la preparazione alla gara è sempre stata la stessa. In serie A tutto va curato nei minimi dettagli. Il derby poi si sa è la partita per eccellenza anche se negli ultimi anni hanno perso un po' di intensità. Non tutti lo vivono con lucidità, diventa tutto molto soggettivo. A me non cambiava nulla ma sicuramente mi emozionava. Chiaro che vincerlo può rappresentare la svolta. Domani senza dubbio mi auguro di vedere il vero derby nonostante l’assenza dei tifosi. Sarà importante scendere in campo con la giusta cattiveria e quella passione che ci consenta per un attimo di non pensare a tutto il resto. Sarà un’occasione per tirare fuori il massimo. A sbloccare il risultato? Credo in Belotti e Dybala, faccio il tifo per loro. Entrambi arrivano al match con due stati d’animo diversi, il primo sta vivendo un momento magico, il secondo cerca riscatto quindi saranno certamente motivati da questo. Sarà un bellissima sfida.

ESPERIENZE CHE SEGNANO E ISPIRAZIONI IMMORTALI

Nel calcio i momenti difficili sono routine. Io ne ho affrontati diversi, la retrocessione con il Torino è stato uno di questi. Nonostante tutto però ho sempre cercato di non abbattermi e di mantenere la lucidità necessaria, lavorando anche di più. Ho avuto la fortuna di essere uno dei primi giocatori italiani a giocare in Grecia. Ho fatto la Champions con l’AEK Atene. E’ stata una bella esperienza, mi ha aperto diversi orizzonti e fatto crescere.”

E se poi gli chiedi chi è il giocatore che più lo ha ispirato, lui risponde: “Senza dubbio papà. Ma ero innamorato di Angelo Peruzzi. L’ho conosciuto e ho grande stima di lui.

Per il mio futuro? Faccio tante cose, sono sempre in prima fila quando si parla di calcio anche grazie all’esperienza con Pressing a Mediaset. Collaboro con Federico Pastorello dal quale sto imparando tanto, ma un giorno spero di poter aprire una scuola calcio tutta mia.”

tutte le notizie di

Potresti esserti perso