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Un amore in crisi: e’ derby fra il cuore Toro dei tifosi e il Toro stesso che va in campo

GENOA, ITALY - NOVEMBER 30: Torino FC fans cheer their team during the Serie A match between Genoa CFC and Torino FC at Stadio Luigi Ferraris on November 30, 2019 in Genoa, Italy. (Photo by Paolo Rattini/Getty Images)

Risultati ben al di sotto delle aspettative e prestazioni molto deludenti hanno aperto alla contestazione dei tifosi nei confronti di giocatori, allenatore e presidente.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

I tifosi del Toro ne hanno passate di tutti i colori in 113 anni, oggi 3 dicembre il genetliaco, dalla tragedia di Superga al vedere la squadra in quest’ultimo periodo faticare oltremodo nel proporre gioco e a ottenere risultati in linea con le aspettative e i programmi, l’obiettivo era, chissà magari lo è ancora, fare meglio della scorsa stagione, quindi, posizionarsi più in alto del settimo posto. In mezzo ci sono state le morti di Meroni e di Ferrini, la prima retrocessione nel 1959 seguita da altre cinque, otto stagioni in Serie B, il fallimento e altre quattro stagioni in cadetteria, per un totale di dodici, e la non vittoria della Coppa Uefa, dopo due più che onorevoli pareggi, con l’Ajax.  Per carità ci sono stati anche momenti molto belli: sette scudetti vinti, cinque Coppa Italia conquistate e una Mitropa Cup e partite esaltanti che rimangono nella storia granata come il derby vinto per tre a due o quello pareggiato tre a tre e anche la vittoria al San Manés in Europa League.

Purtroppo, adesso c’è un altro periodo negativo dopo quello bello in estate con l’approdo ai preliminari d’Europa League che, però, hanno avuto l’epilogo della mancata qualificazione alla fase a gironi. La stagione era appunto iniziata bene con il ritorno in Europa, seppur grazie all’esclusione del Milan, ma ben presto ha preso una piega tutt’altro che positiva anche in campionato con sette sconfitte in quattordici partite e anche le vittorie, cinque, e i pareggi, due, non sono stati poi così esaltanti e convincenti sul piano del gioco. Tutto questo, inevitabilmente, ha portato i tifosi a manifestare con un crescendo la loro delusione e il loro disappunto passando dal sostenere sempre e comunque la squadra a fischiarla e a contestarla e hanno esteso anche all’allenatore e al presidente Cairo le loro rimostranze.

Critiche sui social. “L’esonero” di Mazzarri con comunicato degli ultras granata e di tutta la Maratona alla vigilia della partita con la Lazio, poi persa con un pesante quattro a zero. Fischi e cori allo stadio “Tirate fuori le p …” rivolto ai giocatori, “Cairo vattene” all’indirizzo del presidente e anche contro l’allenatore Mazzarri. Striscioni e scritte “Cairo vattene” e la variante “Cairo vattene, game over” apparsi in vari punti della città e anche sotto la sede della società e a Masio, paese natale del presidente, a Superga e al nuovo Filadelfia con scritta “Avete chiuso!!!” dove è stato posto anche un lucchetto al cancello che porta al parcheggio per giocatori e dirigenti. Protesta quest’ultima anche contro gli allenamenti fatti a porte chiuse e aperti al pubblico solo il 4 e il 18 novembre, nel primo giorno di lavoro della settimana che ha portato alle partite con Brescia e Inter poi subito richiusi a seguito della sconfitta per tre a zero con i nerazzurri. E anche un incontro voluto dagli ultras prima del derby per chiedere maggior impegno ai giocatori in campo e atteggiamenti consoni alla storia del Toro. Infine, sabato, un centinaio di ultras ha atteso l’arrivo del pullman della squadra di ritorno dalla trasferta a Genova, terminata con vittoria di misura e non senza qualche rischio corso e con una prestazione non esaltante contro i rossoblù terzultimi in classifica. I tifosi hanno intonato il coro: “Meritiamo di più”, ci sono state anche invettive contro Cairo e Mazzarri (che erano state proposte già prima e dopo la partita allo stadio Ferraris insieme all’invito rivolto alla squadra nel post gara di tornare in altra occasione a salutare i tifosi) e secondo alcune testimonianze sono state fatte esplodere tre bombe carta, mentre altre testimonianze dicono tre petardi. Capitan Belotti, che non aveva giocato con il Genoa a causa di un infortunio, e il portiere Sirigu, che tante volte ha compiuto interventi che hanno salvato la sua porta e impedito al Torino di subire ancora più gol, sono scesi dal pullman e hanno parlato con gli ultras che avrebbero anche voluto un confronto con Mazzarri che, però, non c’era per dirgli che non lo gradiscono più e non sopportano il modo in cui fa giocare la squadra. I due giocatori hanno garantito il massimo impegno nelle prossime partite ottenendo in cambio un “Forza ragazzi”.

I tifosi del Toro vogliono una squadra determinata che giochi con grinta dando il massimo e che sia disposta in campo con un atteggiamento che non sia difensivista e dalla società pretendono che scelga un allenatore che dia un gioco, che allestisca una rosa competitiva e che incarni i valori granata e non tenga il Filadelfia chiuso ai tifosi, che considerano il nuovo impianto la loro casa, come lo era stato in passato dalla sua costruzione fino alla demolizione.

L’amore tra i tifosi e il Toro è in crisi, per carità non tutti contestano, ma la delusione è molto diffusa. Il feeling potrà tornare se cambieranno le cose e se arriveranno risultati positivi, ma è un derby più difficile di quelli che si disputano sul terreno di gioco perché i tifosi si sentono traditi e riconquistare la fiducia di un innamorato è cosa complicata, molto complicata.

 

 

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