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Domenico Danti è la punta di diamante della grande famiglia della Virtus Verona, ma il futuro potrebbe riservargli un ruolo ancora più importante. Magari un ritorno in Serie B?

di Francesco Quattrone – Quel gol di tacco a Torino con la maglia della Reggina: Domenico Danti già in quella circostanza ha fatto vedere tutte le sue qualità. Quella serie B toccata per poco tempo ma che ha lasciato il segno. Come se...

Redazione DDD

di Francesco Quattrone -

Quel gol di tacco a Torino con la maglia della Reggina: Domenico Danti già in quella circostanza ha fatto vedere tutte le sue qualità. Quella serie B toccata per poco tempo ma che ha lasciato il segno. Come se fosse un messaggio di un solo arrivederci. Il primo gol in cadetteria è un’autentica prelibatezza: un binomio perfetto tra tecnica e genialità, insomma una rete alla brasiliana, non a caso il suo nomignolo è Dantinho. Una carriera da applausi e piena di sacrifici.

Dal suo Cosenza a Verona con la Virtus, passando per Siena, Ternana, Albinoleffe, Vicenza e Reggina. La voglia di mettersi sempre in gioco e ripartire da zero, ricominciando la scalata: non è da tutti farlo all’età di trent'anni. Ma in questi casi l’età è soltanto un numero conta la passione. Infatti dopo l’esperienza a Bergamo con la maglia dell’Albinoleffe, il fantasista cosentino riparte dalla D sposando il progetto della Virtus Verona, prima una piccola parentesi alla Turris.

Scelta azzeccatissima. Il classe ‘89 si trova subito a suo agio e fa parlare il campo, chiude la stagione 2017/2018 da protagonista con la promozione, 25 presenze e 12 gol. Dantinho sta tornando e con i suoi sigilli porta al trionfo per la prima volta tra i professionisti una piccola realtà ma una grande famiglia come la Virtus Verona.

Il trentenne riceve tante offerte, ma resta a Verona: altra dimostrazione di cuore e di rispetto per una squadra che gli ha dato l’opportunità di sentirsi a casa e esprimere tutti i suoi colpi. Anche in questa stagione prende sulle spalle la propria squadra, con un obiettivo: centrare la salvezza. Campionato difficile e equilibrato, dove non c'è niente di scontato, ma Danti sta dando il suo contributo con i suoi gol di pregevole fattura, l’ultimo contro la Feralpisalò a modo suo: palla incollata al piede, serpentina in mezzo agli avversari e la piazza all’angolino.

Sono 7 in stagione, come il suo numero di maglia, un numero che piace tantissimo e porta bene e fortuna. Ora la sua carriera calcistica potrebbe vivere un flashback con la possibilità di ritrovare la B, ma questa volta per restarci e chissà osare anche qualcosina in più.

Un ritorno al passato? Il nome di Domenico Danti è finito sul taccuino di quattro club di cadetteria. Salernitana, Perugia, Pescara e appunto Cosenza. Per lui nativo di San Giovanni in Fiore, sarebbe un bel e gradito ritorno, oltre ad aver lasciato il cuore, ha regalato tante soddisfazioni al tifo dei Lupi. Al di là di questa eventuale storia d’amore che si potrebbe riaccendere, ci sono altre tre che sono lì pronte a dare l’assalto.

Questo interessamento dimostra una crescita potenziale, ora l’attaccante cosentino infatti ha acquisito anche il ruolo di leadership. Prima ovviamente c’è da completare l’obiettivo stagionale con la Virtus Verona per chiudere due anni da incorniciare e poi si pensa al futuro. Un futuro che per Dantinho potrebbe essere Bellissimo.

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