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Avellino, l’ex Marchizza: “Ricordo la delusione di quei derby persi, ma alla fine ci siamo salvati lo stesso”

I tifosi avellinesi e il derby

L'ex difensore romano dell'Avellino ricorda le sconfitte contro la Salernitana del 2017 e del 2018

Redazione DDD

Nella diretta Instagram su Prima Tivvù, Riccardo Marchizza, oggi in B allo Spezia ma ex difensore dell'Avellino, ha raccontato i suoi ricordi in biancoverde e nei derby campani della stagione 2017-18, quando i lupi irpini persero contro la Salernitana sia 2-3 in casa sia 2-0 all'Arechi: "Avellino resterà una delle esperienze più importanti per me per aver esordito tra i professionisti, fare un anno ad Avellino è come farne tre in un'altra squadra, non è una piazza facile ma quando le cose vanno bene ti senti un giocatore di serie A, il pubblico trascina, lo stadio è pieno nelle parite che contano come i 12 mila nel derby, un'emozione grandissima. Ecco quel derby ha sicuramente influenzato in negativo la stagione perché eravamo partiti forti, vincendo quella partita saremmo stati terzi, invece quel black out finale se fosse stato in un'altra partita non avrebbe portato quello strascico negativo, i tifosi ci tenevano e perderla così in casa non ha fatto bene. Abbiamo fatto anche buoni risultati ma la tifoseria tiene tanto a quel derby, se l'è legata al dito e le cose non sono andate bene dopo, giustamente. Essendo romano so cosa vogliono dire i derby, ci sono 1-2 mesi di assestamento se perdi. Appena finita la partita nello spogliatoio non volava una mosca, eravamo tutti delusi. Eravamo tutti amareggiati".

Ancora Marchizza: "Mister Novellino ha fatto una grandissima carriera da allenatore, mi sono trovato bene con lui anche se all'inizio giocavo poco ma mi dovevo ancora calare nella categoria, completamente diverso dal settore giovanile, sembra un altro sport e farlo ad Avellino è ancora più di impatto, ma consiglio a chiunque un'esperienza come la mia. D'Angelo è uno dei pochi amici che ho nel calcio, uno dei pochi che sento ancora oggi perchè avevamo un rapporto bellissimo, ci vedevamo anche fuori dal campo, spesso eravamo compagni di camera, anche lui mi ha aiutato tanto a inserirmi. Ma anche con Lezzerini, Migliorini, si era creato un bel rapporto. Era un gruppo unito, le difficoltà non ci hanno aiutato soprattutto dopo quel derby, ma la salvezza è stata raggiunta".

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