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Bastia-Torino, Corsica-Italia: un derby europeo da non dimenticare

Tra le pieghe della Storia

Coppa UEFA 1977-78: lo spareggio-derby di Pulici e Graziani. Cenni storici da non dimenticare

Redazione DDD

di Giuseppe Livraghi -

Quando si tratta di menzionare le sfide tra compagini italiane nelle competizioni continentali, viene immediatamente ripreso dai reconditi angoli della memoria il confronto (risalente alla Coppa dei Campioni 1985-'86) tra Hellas Verona e Juventus, citandolo quale “primo derby italiano nelle Coppe Europee”. Ciò è vero solo in parte, poiché quella duplice sfida consistette nel primo (doppio) confronto europeo tra compagini affiliate alla Federcalcio italiana (FIGC), non nella prima sfida in assoluto tra società italiane nelle Coppe continentali. Infatti, pochi anni addietro, ebbe luogo un altro confronto continentale tra sodalizi italiani: ci si riferisce alla (duplice) sfida del terzo turno di Coppa UEFA 1977-'78, quando il Torino affrontò i corsi del Bastia. Premettiamo subito una cosa, a scanso di equivoci: “de jure” la sfida tra i veronesi di Osvaldo Bagnoli e la “Vecchia Signora” resta la prima tra club italiani in Europa, ma non lo è “de facto”. Altra precisazione: non si tratta di avanzare rivendicazioni sulla Corsica, ma solamente di rimarcare le caratteristiche italiane dell'isola che i Greci chiamarono “Kallíste” (cioè “la più bella”), quella “montagna in mezzo al mare” che compare quando ci si avvicina tramite nave. Non è, infatti, un segreto che la Corsica faccia parte della regione geografica italiana, così come i suoi abitanti abbiano cognomi italiani e che la sua storia sia stata sempre legata all'Italia (in particolar modo alla Repubblica di Pisa e a quella di Genova).

Non tragga in inganno la vulgata che la Repubblica di Genova “vendette” l'isola alla Francia: semplicemente, i Genovesi furono costretti a cedere la Corsica quale pagamento per debiti non saldati. Non fatevi neppure ingannare dalla figura di Napoleone Bonaparte (nato Buonaparte): il vero eroe corso è, infatti, il patriota Pasquale Paoli, combattente che governò l'isola dal 1755 al 1769 (anno in cui i Francesi conquistarono definitivamente la Corsica) e che fondò l'Università di Corte (poi chiusa dalla Francia e riaperta solamente nel 1981). A dimostrazione di quanto la Corsica sia culturalmente italiana, riportiamo le parole dello stesso Pasquale Paoli: «Siamo Còrsi per nascita e sentimenti, ma prima di tutto ci sentiamo Italiani per lingua, costumi e tradizioni... E tutti gli Italiani sono fratelli e solidali davanti alla Storia e davanti a Dio... Come Còrsi non vogliamo essere né servi e né “ribelli” e come Italiani abbiamo il diritto di essere trattati uguale agli altri Italiani...». Inoltre, il patriota italiano Giuseppe Mazzini affermava nell'opera “La Patria”: «Il mare la ricinge quasi d'abbraccio amoroso ovunque l'Alpi non la ricingono, quel mare che i padri dei padri chiamarono Mare Nostro. E come gemme cadute dal suo diadema stanno disseminate intorno ad essa in quel mare Corsica, Sardegna, Sicilia, ed altre minori isole dove natura di suolo e ossatura di monti e lingua e palpito d'anime parlan d'Italia». La Corsica, quindi, è giuridicamente francese, ma culturalmente e storicamente italiana, come dimostra la sua lingua-dialetto, che Niccolò Tommaseo riconobbe come «Lingua possente, e de' più italiani dialetti d'Italia»: il fatto che la sovranità sull'isola sia dei francesi non significa che la Corsica non sia terra d'Italia.

E, appunto, la sfida della Coppa UEFA 1977-'78 è da considerarsi un vero derby italiano “de facto” delle Coppe Europee. Il Bastia di Claude Papi e Charles Orlanducci sfidò il Torino dei “gemelli del goal” Francesco “Ciccio” Graziani-Paolino Pulici, nonché del “poeta del goal” Claudio Sala. I granata, reduci dal secondo posto nella Serie A di un anno prima e “scudettati” nel 1976, erano uno squadrone, mentre il Bastia veniva ritenuto sì sfavorito, ma non certo “vittima sacrificale”. L’andata in Corsica vide i turchini (dal colore sociale, come la “fata turchina”) vincere per 2-1, ribaltando l’iniziale vantaggio piemontese, ma l’impresa ebbe luogo al ritorno al “Comunale”, dove i corsi, dopo essere passati a condurre per 1-0 (rete di Jean-François Larios), subirono l’1-2 torinista, per poi far loro l’incontro grazie a una doppietta di Krimau, per un 3-2 che valse l'accesso alla fase primaverile della Coppa, che li vide giungere fino alla finale (nella quale furono piegati dal PSV Eindhoven). Considerare quell'indimenticabile avventura europea del Bastia come un semplice fatto sportivo è assolutamente riduttivo: quelle imprese in Coppa UEFA fecero conoscere la meravigliosa regione insulare a tutto il continente, che in precedenza era a conoscenza della Corsica solamente quale terra natale di Napoleone Bonaparte. Un'ultima precisazione: la “lingua madre” dell'isola è il corso, cioè un comprensibilissimo dialetto italiano.

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