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MILAN - MAY 13: Andrei Shevchenko of AC Milan scores the opening goal during the UEFA Champions League semi-final, second leg match between Inter Milan and AC Milan on May 13 2003, at the San Siro Stadium in Milan, Italy. The match ended in a 1-1 draw. AC Milan progress to the Final on the away goals rule. (Photo by Phil Cole/Getty Images)
Dopo 60 anni, dalla prossima stagione i gol nelle coppe europee avranno tutti lo stesso identico valore. Sia quelli segnati in casa. Sia quelli segnati in trasferta. In caso di pareggio nel numero delle marcature si andrà avanti a giocare. Prima i supplementari. Poi i calci di rigore. Lo scisma è stato annunciato dal presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin. Del resto la crisi del principio era iniziata un anno fa. Con gli spalti vuoti e le coppe continentali giocate su campo neutro. La distinzione fra casa e trasferta era diventata improvvisamente labile, cervellotica. Aveva perso il suo spirito originale.
Ma la regola del gol in trasferta ha avuto sempre un fascino crudele, come annota il Fatto Quotidiano. Anche perché viene è riuscito a piegare la logica. Nel 2003 Inter e Milan si affrontano nella semifinale di Champions League. Due squadre della stessa città. Due club che giocano nello stesso stadio. Nessuno si aspetta che il vero arbitro di quella partita sia il sorteggio. L’andata si gioca in casa del Milan. E finisce 0-0. Il ritorno va in scena in una San Siro putativamente nerazzurra. Shevchenko e Martins scolpiscono il finale sull’1-1. È una beffa. Perché il Milan vince per i gol fuori casa. A casa sua.
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