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Mesi, settimane, giorni di attesa per un derby dal sapore di Champions. Una partita che a Roma si attendeva trepidamente, con silenzi infiniti e tanta paura. Quello che ci si aspettava era un incontro teso, duro, combattuto, che rispecchiava al meglio i valori del derby capitolino. Lazio-Roma è stata una partita che trasudava tensione sin dall'inizio e in campo si è vista. Un match che non ha visto ne vincitori ne vinti, ma solamente tanto rammarico per le due squadre. Nessuno ha prevalso ed ora il campionato è aperto più che mai.
Mai citazione fu più giusta di questa. Anna Magnani insegna. Perché il derby di Roma ci ha lasciato un finale amaro, con una sensazione di vuoto che ancora oggi pervade nell'immaginario collettivo dei tifosi. Entrambe le tifoserie hanno dato spettacolo, sia nel pre-partita che nel post. Ma lo show si è limitato solamente sugli spalti. In campo, come da tempo siamo abituati, non si è vista quella voglia di eccedere sull'altro. Ci ha provato la Lazio, ma rimane la sensazione che non ci abbia creduto fino in fondo e che alla fine si sia accontenta di "non perdere". La Roma è entrata in campo per gestire la partita, senza mettere in atto particolare sussulti. Solamente al gol subito, si è intravisto un qualcosa, ma che è durato solamente fino al pareggio di Soulè.
Nessuno voleva perdere-giustamente- ma nessuno voleva vincere. 90' che sono volati, che hanno riportato a Roma l'essenza del derby capitolino. L'interrogativo che ora pervade è, a chi serviva questo risultato? Probabilmente, a giovarne di più, è sicuramente la squadra di Baroni, che si porta a -3 dal quarto posto e che, grazie al pareggio, può comunque guardare al futuro con una speranza in più. Ranieri dovrà rimettere in sesto la squadra, che nelle ultime due partite si è vista in affanno e senza quella brillantezza che l'aveva contraddistinta nel girone di ritorno. Insomma, il derby è rimasto in sospeso, con un finale aperto che sarà scritto solamente alla fine del campionato.
A conti fatti, dopo la fine della partita, la squadra che sicuramente ha più rimpianti è la Lazio. Come sempre, nel derby capitolino, il favorito fa fatica a prevalere sull'altro. In questa partita, la Roma aveva i favori dei pronostici, complice anche la fredda trasferta in Norvegia dei biancocelesti. Ma la partita ha riservato un copione diverso. A condurre l'incontro, a dominare è sicuramente la squadra di Baroni, che non sembra patire le fatiche d'Europa, anzi sembra trovare energia e riesce a schiacciare la Roma per quasi tutta la partita. Ancora una volta, però, non riesce a tenere un vantaggio e solo dopo pochi minuti subisce il pareggio che riequilibra i conti. Tanti i rimpianti, tante le occasioni rimaste vane, grazie anche un grandissimo Svilar, che ha salvato la partita più e più volte. Il pareggio può essere di buon auspicio per il ritorno in Europa League, ma visto la partita, rimane il rammarico di non aver portato a casa quei 3 punti, che avrebbero definitivamente estromesso la Roma dalla corsa Champions e che sicuramente avrebbe dato quella energia in più che servirà nella partita di giovedì.
Se la Roma può uscire dal campo soddisfatta, il merito è sicuramente di una sola persona: Mile Svilar. L'Mvp del derby ha messo in mostra una partita d'autore che quasi mai si era vista in una partita tra Lazio e Roma. Il portiere serbo è stato semplicemente decisivo, con le sue parate al primo ed al secondo tempo. Memorabili quelle su Romagnoli ed Isaksen e sul quasi autogol di N'Dicka. Nonostante l'ennesima prestazione da numero 1, non sembra esserci ancora spazio per il rinnovo. Il serbo vuole restare, Roma è diventata casa sua. Ma i Friedkin non sembrano intenzionati ad accontentarlo e le parti sono molto lontane. Squillano le sirene tedesche, con il Bayern che sarebbe intenzionato a portarsi a casa Svilar. Anche dall'Inghilterra, con il Chelsea, sembra esserci un interesse vivo nei confronti del giocatore. La Roma dovrà agire in fretta e dovrà tutelarsi per tenere in squadra il proprio campione. La prestazione di ieri, ha aumentato l'affetto dei tifosi nei suoi confronti ed una sua cessione, potrebbe portare a delle crepe, che difficilmente si appianeranno rapidamente. Quindi, c'è solo una soluzione: rinnovare. Ma al più presto, anche perché Svilar ama Roma, ma è disposto a cambiare se sentisse che questo amore non è corrisposto.
La stagione di Baroni è encomiabile. C'è poco da dire. L'allenatore italiano è arrivato con uno scetticismo generale, che in pochi avrebbero sorretto. Ma lui no, anzi. Lui ne ha fatto tesoro e ha fatto ricredere non solo il popolo laziale, ma l'Italia intera. Ha dimostrato che non si è mai troppo vecchi per una grande occasione ed ora è più che mai un corpo unico con la sua Lazio. Però, c'è un grosso interrogativo. Nelle ultime partite, in molti gli stanno addossando la colpa della stanchezza dei propri giocatori. La rosa non è ampia, ma in alcuni reparti ci potrebbero essere dei ricambi perfetti per far rifiatare alcune pedine importanti. Anche ieri, i cambi sono arrivati in ritardo. La squadra iniziava a subire il ritorno della Roma, ma Baroni ha voluto tenere in campo gli undici con i quali aveva iniziato.
In panchina erano in molti a scalpitare, soprattutto Pedro e Belahyane. Non è un caso, che appena sono entrati i cambi, la Lazio sia tornata a marciare e per poco non riusciva a portarsi a casa la partita. Negli ultimi 20 minuti, la squadra di Baroni ha avuto 3 occasioni nitide, indovinate da chi: Noslin, Dia e Pedro. Tutti giocatori entrati negli ultimi minuti. Forse non è un caso che le occasioni siano arrivate dagli ultimi giocatori entrati e forse, tutto ciò, lascia ancor di più l'amaro in bocca di non aver cambiato prima. Baroni dovrà rivalutare alcune scelte, senno si rischia di bruciare una stagione, che fino ad ora, è semplicemente straordinaria.
L'appellativo Sir può essere ancora utilizzato in Inghilterra, ma a Roma-Ranieri-è e rimarrà per sempre: Mr Derby. L'ultimo della sua carriera, forse anche quello dal valore più intrinseco, è stato ancora una volta portato a casa. Questa volta, è vero, non è arrivata una vittoria ma comunque può esultare, perché rimarrà per sempre imbattuto nella storia del derby. 5 vittorie ed ora anche un pareggio nelle 6 partite da allenatore della Roma. Chi più di lui incarna lo spirito del derby, un uomo che da sempre vive di Roma e forse è proprio questo il segreto: trasmettere ai propri giocatori quella passione per affrontare delle sfide così delicate. Perché il derby di Roma non è solo una partita, ma è un qualcosa che va oltre il calcio e Ranieri lo sa bene.
L'allenatore romano è arrivato ad essere una pietra miliare del nostro calcio e quest'anno ha dimostrato, ancora una volta, la differenza fra l'essere uomini e ragazzini. Ha ridato gioia, speranza e amore ad una squadra, che sembrava persa, avvilita, smarrita. Il segreto non lo ha mai svelato, ma una cosa è certa: quando a maggio farà l'ultima partita alla guida della Roma, arriveranno solo applausi e tante lacrime saranno riversate, nei confronti di un uomo, che non ha mai chiesto niente ma ha solamente amato la sua città, la sua Roma.
Poteva non essere l'ultimo derby di quest'anno, se solamente la Roma fosse andata avanti in Europa League. Ci sarebbe potuto essere un derby da infarto in finale, ma così non è stato. Il bilancio capitolino recita: una vittoria ed un pareggio per la Roma ed un pareggio ed una sconfitta per la Lazio. Proprio quest'ultima però, non ha tempo per fare i conti in tasca. Giovedì gli aspetta l'appuntamento con la storia. Per la prima volta, nella gestione Lotito, potrebbe arrivare la prima semifinale europea. Non c'è tempo per pensare, per fare calcoli. Ora è il tempo di agire. Ci sarà quasi il tutto esaurito, per una partita che la Lazio non potrà e non dovrà sbagliare. Il pubblico darà la spinta che serve, ma toccherà alla squadra dare il massimo per continuare il sogno.
Alla Roma, che rimane invece? La squadra di Ranieri è arrivata ad aprile con la speranza di sognare una qualificazione alla prossima Champions League. Già questo basterebbe, visto l'andazzo di inizio anno. Ma ora più che mai, dovranno fare di tutto per credere in questa clamorosa rimonta. Con Dybala out fino a fine stagione, il peso sulle spalle graverà su un altro argentino: Matias Soulé. L'esterno ex Juve, ha dimostrato che è un giocatore su cui contare e la perla di ieri certifica il talento di questo ragazzo. Dopo un inizio difficile, forse è arrivato il suo momento. Il suo gol ha conquistato i tifosi, ma ora avrà il compito più difficile: portare la Roma in Champions. Difficile, ma non impossibile. In conclusione, il derby ha lasciato tutto in sospeso, con un finale aperto ancora tutto da scrivere.
⏹️ Il derby termina in pareggio #LazioRoma#AvantiLaziopic.twitter.com/86hX9DJKZ4
— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) April 13, 2025
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