calcio italiano

un 26 maggio nella vita andreazzoli segno sara

di Valerio Graziani – Il passaggio filtrante di Mauri per Candreva e il successivo cross al centro con respinta di Lobont. A spedire la palla in rete ci ha pensato l’ex umile gregario Senad Lulic, decidendo di diventare immortale. Così...

Redazione Derby Derby Derby

di Valerio Graziani -

Il passaggio filtrante di Mauri per Candreva e il successivo cross al centro con respinta di Lobont. A spedire la palla in rete ci ha pensato l’ex umile gregario Senad Lulic, decidendo di diventare immortale. Così da 6 anni il marchio Lulic ‘71 è radicato nella storia di Roma, è quello che ha deciso il padre di tutti i derby, il derby dei derby, l’unico ad aver in palio un trofeo e non semplici punti. Sono passati 6 anni, ma sembra ieri per i tifosi biancocelesti. Il bosniaco fa sempre parte del presente biancoceleste, ma al tempo stesso è anche nella storia.

“Il 26 maggio di qualche anno fa abbiamo vissuto una giornata dopo la quale pensavamo di non poter tornare a sorridere”, ha detto De Rossi oggi al passo d'addio dopo la rimonta sul Barcellona e tutte le altre cose accadute dopo quel 26 maggio.

Il 26 maggio 2013, poi destinatario di battute feroci da parte di Osvaldo, sulla panchina della Roma c'era Aurelio Andreazzoli. Sei anni dopo, un altro 26 maggio spartiacque, un altro 26 maggio decisivo. Questa volta è Inter-Empoli, con i toscani e Andreazzoli che vogliono salvarsi contro l'empolese Spalletti. Anche questa volta Andreazzoli è arrivato in corsa in panchina. Nel 2013, al posto di Zeman. Oggi, al posto di Iachini che lo aveva sostituito per un pezzo di strada. Ma l'Empoli 2018-19 è nata ed è stata impostata con Andreazzoli.

tutte le notizie di

Potresti esserti perso