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editoriali

Ancora un 4-0 e ancora Torino-Samp: 53 anni dopo l’incredibile filo che lega Gigi Meroni a Diego Maradona

Gigi Meroni

4-0 dopo Gigi Meroni e 4-0 dopo Diego Armando Maradona...

Redazione DDD

di Leonardo Sasso -

Il 15 ottobre del 1967, in un tragico incidente stradale, terminava la sua vita a soli 24 anni Gigi Meroni. Il George Best italiano. Giocava nel Torino ed al destino sfortunato e tragico della squadra granata aveva legato il suo straordinario talento. La Fiat Coupè che lo travolse quella domenica sera, dopo la gara vinta con la Sampdoria 4-2, era guidata da Attilio Romero. Grande tifoso granata che una trentina di anni dopo sarebbe diventato Presidente del Torino. Gigi Meroni non ha trofei nella sua bacheca, ma non è necessario averne per diventare leggenda. Era soprannominato "farfalla", con evidente riferimento al suo modo di intendere il calcio ed ai sui costumi disinibiti ed anticonformisti, oltre che per i suoi interessi artistici e il suo stile da "capellone". Anticonformista vero e non di facciata tra gli scandali dell'Italia bacchettona dei primi anni sessanta fece scalpore la convivenza con Cristiana Uderstadt, figlia di giostrai, ancora sposata con un regista romano, ed in attesa di annullamento del matrimonio da parte della Sacra Rota visto che in Italia ancora non era stato introdotto il divorzio. Giocò in nazionale, quando arrivare alla maglia azzurra non era una cosa semplicissima, e partecipò alla spedizione dei Mondiali in Inghilterra conclusi per noi con la sconfitta contro la Corea.

(Photo by Alejandro Pagni - Pool/Getty Images)

Ai funerali di Gigi, in una Torino incredula, parteciparono 20.000 persone, l'Arcidiocesi di Torino si oppose al funerale religioso di un "peccatore pubblico" e criticò duramente don Francesco Ferraudo, cappellano del Torino calcio, che lo celebrò comunque. La domenica successiva, in un clima surreale, si giocò il derby della Mole. Il numero 7 di Meroni fu indossato da Alberto Carelli, una onesta riserva. Combin, grande amico di Meroni, volle giocare, nonostante fosse febbricitante. Segnò una tripletta. Al terzo su punizione, al settimo ed al quindicesimo del secondo tempo. Il quarto gol fu di Alberto Carelli. Risultato finale: Torino Juventus 4 -0. Sembrava che sul comunale di Torino la "farfalla" granata stesse compiendo il suo ultimo volo accompagnando il Toro in une delle sue più belle vittorie.

Questa invece è stata la settimana dell'addio di Diego Maradona. Stesso genio, anche se le carriere sono state evidentemente diverse. Ma gli stessi giudizi, nella maggior parte dei casi, perbenisti hanno accompagnato la vita di questo straordinario compagno della nostra passione sportiva. La prima gara del dopo Diego è finita esattamente 4-0 contro la Roma, come a Torino 53 anni fa. E come Carelli aveva fatto prendendo il numero 7 di Gigi, il primo gol è stato messo a segno, su punizione nella porta di Diego, come quello indimenticabile contro la Juventus, da Lorenzo Insigne. Colui che nella sua napoletanità, nelle movenze e nel fisico più è degno di ricordare il più napoletano di tutti: Diego Maradona. E' così che che dal luogo dove ora si trova ora, Diego ha già ripreso a fare quei miracoli che ha fatto per 7 anni quaggiù. A proposito. Oggi allo Stadio Olimpico Grande Torino si gioca Torino Sampdoria.

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