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Non perdevano all’Allianz da 4 anni. In Champions League. 22 partite in cui il Bayern Monacoha raccolto 17 vittorie e 4 pareggi, ma senza aver fatto i conti con questa Inter. Presentata come la sfida degli assenti, è diventata la notte dei sostituti: Thomas Muller e Davide Frattesi. Dopo che il capitano nerazzurro LautaroMartinez è riuscito a dimostrare ancora una volta perché merita di sedere al tavolo dei grandissimi bomber d’Europa.
PRIMO PASSO COMPIUTO
Sguardo in avanti. La sfida non è finita #ForzaInter#UCL#BayernMonacoInterpic.twitter.com/HFkKZdXl0F
— Inter ⭐⭐ (@Inter) April 8, 2025
È stata però anche la partita di Acerbi, meno brillante sì, ma mai preda dell’uragano - volendo giocare sulla traduzione forzata del suo nome e cognome - Harry Kane. Ha provato ad attirarlo fuori dall’area ballando sulla linea di centrocampo ma Francesco non è caduto nella trappola. “Ti aspetto qui, prenditi il tuo tempo”, ci piace immaginare che l’italiano glielo abbia detto.
Ma è stata soprattutto la serata di Alessandro Bastoni. Che torna a Milano con il premio del migliore in campo. Meritatissimo. Uomo ovunque che Inzaghi non ha sostituito neanche dopo che la spia della resistenza è diventata rosso fuoco. Suo il compito più duro nel primo tempo. Quando la posizione di Laimer ha mandato in corto circuito la fase difensiva nerazzurra, costringendo appunto Bastoni a sganciarsi lasciando qualche buco di troppo di cui i bavaresi hanno approfittato ma senza precisione.
Quella che invece ha avuto l’Inter. 10 tiri totali, 4 in porta. 2 gol. Dei cecchini senza bisogno di trattenere il respiro per migliorare la mira. 20 invece quelli del Bayern, 7 in porta. La colpa è davvero delle assenze? 2.65 di gol attesi. Solo 1 segnato, dopo 85 minuti di barricata nerazzurra che è sembrata invalicabile.
Il finale è emozione pura. Con la zampata di Davide Frattesi e la dedica alla nonna scomparsa da pochi giorni. Il calcio di fronte alla vita non conta nulla ma almeno per una notte ci si stringe in un abbraccio in cui tutte le paure scorrono via. Pure quelle della gara di ritorno, a caccia di un sogno.
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