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LA JUVE E LE ALTRE

Braccino Juve, Dybala pascola: o la Befana a San Siro o mai più

TURIN, ITALY - JANUARY 03: Rodrigo De Paul of Udinese Calcio scores their team's first goal which is later disallowed during the Serie A match between Juventus and Udinese Calcio at Allianz Stadium on January 03, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Juve lontana dal Dybala che Allegri aveva portato a 22 gol e pure da quello che Maurizio Sarri aveva riportato in auge.

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Botti da orbi. Inter-Crotone 6-2, cioè: il gatto coi topi. Cagliari-Napoli 1-4, cioè: Zielinski e il coro. Benevento-Milan 0-2, cioè: tutti insieme appassionatamente (anche in dieci). Solo la capitale ha «rispettato» il minimalismo imposto dal momento: Roma-Sampdoria 1-0, Genoa-Lazio 1-1. Ha chiuso la Juventus di Pirlo: 4-1 all’Udinese. Nuovo inizio, vecchio indizio: Cristiano, doppietta e assist a Chiesa. Poi il solito strascico di pressing individuale, di palleggio lento, di svenimenti difensivi (a parte la «bandiera» di Zeegelaar, due traverse).

TURIN, ITALY - JANUARY 03: Paulo Dybala of Juventus F.C. runs with the ball under pressure from Rodrigo De Paul of Udinese Calcio during the Serie A match between Juventus and Udinese Calcio at Allianz Stadium on January 03, 2021 in Turin, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

A successo donato dicono che non si guarda in bocca. Invece sì. Bisogna guardarci, sempre. Con la Viola, l’approccio fu da sbadigli e Vlahovic colpì. Con l’Udinese, idem e gol di De Paul, cancellato dalla vista lunga del Var (braccino, come poi per Ramsey, sul due a zero). Alla lunga, è chiaro, i valori sono emersi. La classe di Cristiano e la vampate di Chiesa, soprattutto. In assenza di Morata, infortunato, ha giocato Dybala al quale sono spettati l’onere di una partita pesante come una montagna (sempre ai margini, sempre) e l’onore di chiuderla. Più della Gioia, al tiro arrivava Ramsey: anche perché l’argentino pascolava sulla tre-quarti e così facendo, se non altro, agevolava i blitz del gallese e di Chiesa. L’Udinese di Gotti, squadra molto fisica, è stata - per una volta - molto distratta. Simbolo, il pallone che proprio Ramsey sfilava a De Paul e consegnava a Cierre. Il quale, nel dubbio, ha fatto (per fortuna) di piede suo. A febbraio ne farà 36.

E mercoledì sera, Milan-Juventus. La prima contro la quinta. Dieci punti di distacco. Come dire: o la Befana o mai più.

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