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CAGLIARI-TORINO 1-1

Cagliari, contro il Torino serviva una vittoria

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Ritrovato, umile, operaio: il pari sta stretto ai rossoblù. Genoa agganciato al terzultimo posto, ma la lotta salvezza prosegue più sofferta che mai

Redazione DDD

analisi di Mario Frongia per Calciocasteddu.it -

Finisce 1-1. Un punto per parte che aiuta più il Toro che il Cagliari. Da mangiarsi le mani, ma dispiace dirlo, la squadra non è terzultima per aver giocato così. Anzi, la prova che ha chiuso il sedicesimo turno è tra le migliori viste in casa. Magari, fossero state di questo livello le prove con Spezia, Genoa, Venezia, Salernitana. Questo di ieri notte è stato un faccia a faccia tosto e dignitoso. In cornice i tecnici. Ivan Juric, a giugno mancato coach del Cagliari, contro Walter Mazzarri, l’allenatore che ha avuto il compito di rimettere in carreggiata un gruppo costruito male e tardi. Ma anche disomogeneo per valori, esperienza e temperamento. Walter, dunque. Con un bersaglio vero: tenere la squadra nel campionato più importante, e tra i primi cinque in Europa, del Paese. Il duello tra tecnici, con l’allenatore di San Vincenzo che ha guidato il Toro, si muove su frequenze diverse. Aggressività, seconde palle, cattura degli spazi e un numero elevato di giocatori sopra la palla per Ivan.

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L’allenatore rossoblù ha dalla sua una particolare attenzione per organizzazione difensiva, densità nella tonnara di mezzo, marcature preventive. In comune, le mezze ali che si infilano a rimorchio delle punte, il saper incartare la manovra avversaria, il chiedere ai propri uomini di sputare sangue per 95’. Cagliari-Torino, posticipo della sedicesima d’andata, si è aperta con queste frequenze. Gli ospiti tredicesimi con 18 punti, i padroni di casa penultimi con 9. Ma alle spalle i tre pareggi di fila, con l’ultimo, a Verona, senza subire gol, figlio di una prestazione aggressiva, concentrata, da squadra. Poi, il campo ha detto che provarci non basta. Un punto permette ai rossoblù di agganciare il Genoa al terzultimo posto a quota 10. Si prosegue, lo Spezia è a due lunghezze. La prossima è con l’Inter (che stasera cerca il pass per gli ottavi in Champions in casa del Real Madrid) a San Siro. Sigh!

Sull'1-0 per i granata gli ultras cantavano “Fuori i c…” cantano gli ultras. JP10 risponde con una perla: sforbiciata su cross di Bellanova e rimpallo aereo: 1-1. Nona rete del brasiliano, gol da cineteca, una furia. Praet e Zaza – anche lui tra i vorrei ma non posso del club, meno male – al posto di Sanabria e Brekalo. Il Cagliari velocizza, il Toro paga dazio. Caceres esagera, giallo. L’atteggiamento di Carboni e soci è solido e continuo. Bene. La squadra mostra coraggio. Mazzarri sceglie Su connotu: Pavoletti per Keita Baldé. Anche se entra una prima punta per un attaccante di movimento, la musica non cambia di molto. Buongiorno esce, ecco Rodriguez. A 12’ più recupero dalla fine, ricompare Godin, per Ceppitelli, e l’eterna promessa Pereiro, per Grassi. Ma se si parla uruguaiano, applausi a scena aperta per Nandez. Poi Praet sfiora il palo e Zaza ruba il tempo, due volte, a Godin. Brividi. A centrocampo il Torino guadagna metri, Pereiro non mette né toglie. E Baselli la piazza alta a tu per tu con Cragno. Esce Aina per Ansaldi. Sui titoli di coda, ci prova ancora Nandez, Rodriguez devia. Si chiude così. La squadra ha ritrovato un pezzo di se stessa, sa stringere i denti. Il pareggio significa anche quattro gare da imbattuti. Poco, molto? Si vedrà. Ma c’è un filo di rammarico.

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