analisi di Mario Frongia per Calciocasteddu.it -
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CAGLIARI-LAZIO 0-3
Cagliari, così fa molto male
Il filotto positivo rossoblù si interrompe con una Lazio che fa valere qualità e tecnica. C’è da combattere, serve umiltà e continuità. A partire dal prossimo scontro diretto con lo Spezia
Walter Mazzarri alla vigilia è stato profetico. Una partita come quella con la Lazio la si deve giocare con la determinazione di chi non ha scelte. Non è andata così. Il 3-0 degli ospiti è meritato, ma il Cagliari deve fare un lungo e meditato mea culpa. Sia chiaro, la salvezza non è roba che si compra al mercato. Per mantenere la categoria occorre continuità, sacrificio gara dopo gara. Oltre al cuore e alla testa: senza di soffre. E se di fronte trovi una formazione con un tasso tecnico elevato, tutto diventa difficile. Si può perdere ma non con un atteggiamento che ricorda i 10 punti e la caterva di sconfitte da incubo dell’andata. L’auspicio è che la sconfitta – giunta dopo un filotto eccellente – serva da lezione.
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Un lettore mi scrive: “L'arbitro Maresca è antipatico, con lui ne abbiamo perso sei su sette, ma la storia dei 7′ di recupero e della sconfitta con gol di Caicedo, è ora di lasciarla agli almanacchi”. A proposito di almanacchi e precedenti non uguali ma comparabili, anche il Cagliari nell’extratime ha colto punti preziosi. Vado a memoria, vittoria decisiva per la salvezza con il Parma (all’87’ i rossoblù perdevano 3-1) con Pereiro e Cerri, Nainggolan ha pareggiato a Genova con la Samp, Nandez ha firmato l’1-1 a Napoli. Il calcio, passione e memoria.
I COLORI DELLA PACE. In curva sud dicono la loro. Sette striscioni multicolore per ricordare l’atroce e impietosa guerra scatenata dalla Russia alla Ucraina. L’applauso e il cordoglio va agli oltre duemila morti, tra questi un centinaio di bambini. Il tutto a duemilasettecento chilometri circa dall’Italia. Scioccante. Anche Cragno e soci nel riscaldamento indossano la tshirt che riproduce la bandiera ucraina e la scritta “We stand for peace”. Bravi.
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