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CAGLIARI-BOLOGNA 2-1

Cagliari, un successo che dà coraggio

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Mazzarri ha insistito sulla squadra vittoriosa a Marassi

Redazione DDD

analisi di Mario Frongia per Calciocasteddu.it -

Il Cagliari parte a mille e si rimette in corsa per la permanenza in Serie A. Il 2-1 al Bologna premia cuore e testa della squadra di Walter Mazzarri che balza, sempre terzultimo, a quota 16: il Venezia è a 17. Insomma, una serata positiva. Dopo tre giorni di polemiche. Tra contagiati dal Covid, infortuni, epurazioni, quarantene e permessi, si gioca la partita degli assenti: otto contro undici. Anche da qui, nervosismi e polemiche della vigilia sul rinvio e sulla data del recupero dopo il rinvio, ritenuto troppo frettoloso dagli emiliani. Il Cagliari, rimane in zona retrocessione, ma riesce a sfruttare il guizzo con la Samp. Entrambe hanno un obiettivo: lasciare la zona salvezza e il terzultimo posto per i rossoblù, agganciarsi al treno che porta in Europa per gli ospiti. Partita accesa e combattuta doveva essere ed è stata. La vittoria è d’oro. Pereiro: gol del 2-1 con tocco filtrante di Joao Pedro. La rimonta, come con la Samp, è completata. Domenica, alle 18, trasferta all’Olimpico dalla Roma di Mourinho.

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NOTARELLA - Il 5 febbraio fanno cinquanta. Cinque decenni di tifo genuino, anima e cuore del Cagliari a Bologna. Sotto la sigla Gs Cagliari, fondato nel 1972 da immigrati sardi sostenitori della squadra dei Quattro mori. Con una missione: “Non lasciare soli i ragazzi a rischio”. Il progetto nasce in una casa di Borgo San Pietro e i campi via Scandellara e ha il sostegno della Coop Eta Beta. Una piccola Casteddu dentro la città della cultura e mangiar bene. Il club rossoblù, ma di Sardegna, ha ospitato negli anni anche Gigi Riva, Pietro Paolo Virdis e Massimo Cellino. Con la società attuale non ci sono rapporti. Ma dal Gs Cagliari tendono la mano: “Ma ci piacerebbe invitarli”. La storia, narrata su Repubblica da Luca Bortolotti, piace e scalda l’animo.

Il bersaglio? Far giocare a pallone giovani sardi e figli di emigrati, con  ragazzi locali e stranieri. Oramai sono  circa 130 gli atleti tra la prima squadra in Terza categoria e le selezioni juniores, dai Giovanissimi ai 2015. Dietro il circolo, Fabio Armas, nipote del presidente Giorgio, scomparso lo scorso novembre, e figlio di Pietro, che nel 1972 fondò il club dopo essere emigrato nella capitale emiliana da tredicenne. Assieme al fratello Mauro, Fabio ha raccolto il testimone. Bravi. E in bocca al lupo.

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