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NAPOLI-JUVE 1-0

Cristiano triste e Insigne che tiene “huevos”: ecco a voi Napoli-Juventus…

NAPLES, ITALY - FEBRUARY 13: Cristiano Ronaldo of Juventus reacts during the Serie A match between SSC Napoli  and Juventus at Stadio Diego Armando Maradona on February 13, 2021 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Il Napoli del risultato batte la Juventus della prestazione, decisivo il rigore di Insigne

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Il Napoli, decimato, ha fatto il dover suo: una partita attenta e prudente attorno a Rrhamani (ebbene sì, il migliore), Meret e Insigne. La Juventus ha sbadigliato e ruttato per un tempo, con il solito» torello le cui corna non erano il tiro ma il retro-passaggio, come a rugby (peccato che non si giocasse a rugby). Né di Allegri né di Sarri, questa brodaglia: anche se al Maradona, quando si chiamava San Paolo, ne ricordo di orride, compresa l’ultima del «C’era Guevara». Il risultato l’ha orientato il simbolo, Giorgio Chiellini. Dottor Jekyll e mister Hyde a seconda delle arroganze e delle pulsioni. Quella sbracciata a Rrhamani in mischia, rigore via Var, trasformato da Insigne; da colui, cioè che l’aveva buttato nella Supercoppa di Reggio. Centesimo gol. Un capitano che tiene «huevos».

NAPLES, ITALY - FEBRUARY 13: Lorenzo Insigne of Napoli is challenged by Dejan Kulusevski of Juventus during the Serie A match between SSC Napoli  and Juventus at Stadio Diego Armando Maradona on February 13, 2021 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Capisco il turnover, capisco che il calendario sia fitto e traditore, ma Bernardeschi titolare - «questo» Bernarderschi - non lo capirò mai. Con la Roma, la Juventus di Sua Geometria aveva vinto di catenaccio e di Cristiano. Con l’Inter bastava il pari e pari è stato: e comunque, sempre e soltanto difesa e Cierre. Questa volta, bisognava inventarsi qualcosa, qualcuno. Come non detto. Cristiano triste, Morata tristo, Cuadrado k.o. e solo un po’ di Chiesa (meglio a destra, si può dire?). Voce dal fondo: il Napoli non ha mai tirato in porta. Vero. La Juventus, solo nella ripresa. Se però regali metà torta, il destino, goloso, ti punta. Sono contento per Gattuso. Non era un genio quando, a giugno, batteva ai penalty proprio la Juventus, non è una schiappa adesso, fra virus, presidenti-dittatori e infortuni. Pirlo, lui, dovrà guardarsi allo specchio. Altro che decimo: più che il giro scudetto, meglio tener d’occhio l’area Champions (a proposito, mercoledì il Porto).

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