editoriali

Da Losanna a Rimini: Scaroni fa sempre notizia e la pancia dei tifosi gradisce

Milano, Italia - Olimpiadi. San Siro - Juve, italiana: quando Paolo Scaroni alza il tiro

Suscita reazioni, non sempre politicamente correto, ma il presidente milanista sa vellicare l'orgoglio dei suoi tifosi

Redazione DDD

di Franco Ordine -

Paolo Scaroni è un manager di provata esperienza. Prima di approdare sulla poltrona di presidente del Milan di Elliott e dopo aver scortato nel cda il precedente azionista cinese, è stato a capo dell’Eni, un colosso, e ha avuto una breve esperienza calcistica con il Vicenza di Guidolin. Troppo poco per pensare che fosse diventato conoscitore profondo delle dinamiche della comunicazione nel settore.

E difatti qualche sua “uscita” ha già provocato più di un imbarazzo. Il primo risale al viaggio a Losanna per strappare a Stoccolma le Olimpiadi invernali del 2026: si presentò ai cronisti dichiarando loro che “San Siro dovrà essere abbattuto” e provocando una mezza sommossa nella delegazione Coni. San Siro, nel documento della candidatura, era stato presentato come il teatro per la cerimonia inaugurale. Più tardi, a una riunione semi-ufficiale, spiegò a proposito dei lavori del nuovo stadio “qui non siamo in Italia, siamo a Milano” per sostenere la tesi che Milan e Inter avrebbero rispettato i tempi previsti dal progetto. Orgoglio padano, avrebbe chiosato Umberto Bossi.

Nel fine settimana, parlando di Milan, FFP e di popolarità del marchio rossonero nel mondo ha detto: “Il Milan nemmeno la vede la Juve con le sue sette Champions!”. Questa volta ha riscosso il gradimento della sua parte e qualche acido commento della concorrenza, specie quella bianconera. In verità ha fotografato una realtà richiamando il Milan di Elliott a fare in fretta, tra le tenaglie dell’Uefa, per rilucidare l’argenteria di famiglia perché altrimenti quella popolarità è destinata a disperdersi. Scaroni non è mai politicamente corretto ma parla spesso alla pancia dei suoi tifosi e quando c’è da rispondere ai quesiti su temi delicati non ama raccontare favole. Forse è il caso di riabilitarlo, allora.

 

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