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L'ITALIA CONTINUA A CRESCERE

Da Spinazzola a Locatelli, è l’Italia di tutti

ROME, ITALY - JUNE 16: Ciro Immobile of Italy is congratulated by Francesco Acerbi of Italy after scoring the third gaol during the UEFA Euro 2020 Championship Group A match between Italy and Switzerland at Olimpico Stadium on June 16, 2021 in Rome, Italy. (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)

Presto verranno bilance più esigenti e ne valuteremo il peso «netto»: intanto, visto che lo meritano, applaudiamo gli azzurri.

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Spinazzola aveva tagliato la Turchia, Locatelli (9) ha demolito la Svizzera. E occhio: 3-0, 3-0. Sempre all’Olimpico, d’accordo, ma sempre sprigionando fiamme, anche nelle fasi di gestione. Manuel Locatelli, dunque: ha 23 anni, gioca nel Sassuolo. Come Berardi (7), colui che aveva invitato al ballo con un sinistro tranciante e tottiano, da metà campo all’ala, e che gli ha poi restituito il favore smarcandolo davanti a Sommer. E quindi il raddoppio, nella ripresa, con un sinistro dal limite, su servizio di Barella (7), noia chi molla. Difficile restare freddi di fronte a una squadra così calda: non perfetta o imbattibile, per carità, ma che Mancini, l’artefice, vuole sempre sul pezzo, generosa e possibilmente raffinata, chiunque sia l’avversario. E’ la decima vittoria di fila e siamo già negli ottavi. Petkovic, vecchia volpe, le aveva tentate tutte, ma Embolo (5) è stato disarmato in fretta e il tran-tran di Xhaka (6) e Freuler 85,5) non ha alzato che polvere, raramente da sparo. Shaqiri (5) avrebbe dovuto occuparsi di Jorginho (7), che del porto azzurro è il faro. L’infortunio di Chiellini (sv) e l’ingresso di Acerbi (6) non hanno scombussolato i piani. E Spinazzola (6,5), per una sera, ha accompagnato la fascia, lui che, quando gira, la divora.

 (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)

Le guardie svizzere si sono rivelate un po’ più toste dei turchi catenacciari, e al 65’, con Zuber, hanno persino costretto Donnarumma (7) alla prima, vera, parata del torneo, non solo della gara. Bisogna saper soffrire, per far soffrire, e così è bastato richiamare Berardi e inserire Toloi (sv) e passare a tre in difesa (che non è reato) per disegnare contropiedi letali, anche grazie alla velocità di Chiesa, subentrato a un Insigne più solfeggio che acuti (6). Immobile (6,5) se ne è mangiati un paio prima di infilare il terzo, dalla distanza, complice il portiere (5). La Francia di Monaco ha califfi che, da soli, possono ribaltare molti destini, ma pure questa Italia, l’Italia del Mancio, tutta pressing e rock and roll, sta guadagnando posizioni e crediti.

Baku, Turchia-Galles 0-2. Ramsey, finalmente. Un 7 tondo, al di là del gol fatto e dei due buttati. Una partita piena, da mezzala senza tempo, preciso nei tocchi, abile nel dettare i lanci e, come dicono a Coverciano, prodigo nell’attaccare gli spazi. Il problema rimane il fisico: «frustrante» non meno dei due anni passati (e fatti passare) a Torino.

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