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editoriali

Dallo Slavia Praga al Borussia Monchengladbach: Inter, siamo alle solite

MILAN, ITALY - OCTOBER 21:  Ivan Perisic (R) of FC Internazionale is challenged by Stefan Lainer (L) of Borussia Monchengladbach during the UEFA Champions League Group B stage match between FC Internazionale and Borussia Moenchengladbach at Stadio Giuseppe Meazza on October 21, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Atalanta: c'è del calcio in Danimarca

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Una tantum, l’Europa rovescia il campionato: tre vittorie e un pari contro tre sconfitte e un pari. L’unica a non vincere, l’Inter. Dall’1-1 con lo Slavia al 2-2 con il Borussia Moencheccetera la differenza è stata l’impatto, meno vago. Dopodiché, siamo alle solite: ammesso che i dogmi siano pericolosi - e la difesa a tre, per Conte, lo è diventata - in campo vanno i giocatori e sono proprio loro a tracciare i confini. Nel bene, Lukaku, con la doppietta che prima illude e poi salva; nel male, Vidal, prima il rigore «ignorante», trasformato da Bensebaini, e poi la pennica sullo scatto di Hofmann. E dal momento che il Real si è fatto battere in casa da uno Shakhtar spolpato (dal covid), ecco a voi il girone polveriera.

Antonio Conte contro il Borussia (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

C’era Eriksen trequartista: bollicine. C’era Sanchez: periferia. Altro discorso, Lau-Toro: che palo, quel palo. Perisic a tutta fascia è una cintura di castità, e Darmian al posto di Hakimi, beccato dal virus, non meno intraprendente ma non proprio la stessa lama nel fianco. L’ha fatta l’Inter, la partita, un‘Inter sorda e grigia: i tedeschi hanno cercato di sottrarle gli episodi, ma non ricordo emozioni memorabili.

Nel round dedicato ai centravanti (Morata, Immobile, Zapata) non poteva mancare Lukaku: il solito ciclope. Ricapitolando: nel derby, Kolarov. In Champions, Vidal. E se nella posizione «centralista» del serbo c’era lo zampino di Antonio, nelle fotte del cileno c’è solo la testa di lui medesimo. Patti chiari.

C’è del calcio, in Danimarca. Il calcio dell’Atalanta. Direte: rifilarne quattro al Midtjylland non sarà mica un’impresa. Può darsi. Ricordo, però, una Juventus che, mutatis mutandis, non andò oltre l’1-1 in un paio di gite a Copenaghen. Zapata, il Papu (che sberla, lettori!), Muriel e l’ultimo arrivato, Miranchuk (un bacino). Napoli brucia ancora, ma il Gasp ci ha messo su un bel cerotto.

Chiudo, ex post, con i miei pronostici: Dinamo Kiev-Juventus X; Lazio-Borussia D. 2; Inter-Borussia M. 1; Midtjylland-Atalanta 2. Uno su quattro. Per fortuna, avevo escluso il Real.

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