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Derby d’Italia: attenta Inter, non è la prima volta che la Juve deve respingere un attacco al suo trono

NANJING, CHINA - JULY 24: Cristiano Ronaldo of Juventus is tackled by Robeto Gagliardini of FC Internazionale during the International Champions Cup match between Juventus and FC Internazionale at the Nanjing Olympic Center Stadium on July 24, 2019 in Nanjing, China. (Photo by Claudio Villa - Inter/FC Internazionale via Getty Images)

Sfida nella sfida tra Godin e Ronaldo; fin qui 25 gol per il portoghese

Redazione DDD

di Francesco Mariello -

Il “derby d'Italia” è da sempre una sfida ricca di fascino ed emozioni ma mai come quest'anno, pur arrivando solo alla 7a giornata, rappresenta un crocevia importantissimo per il prosieguo della stagione. Da un lato abbiamo un'Inter lanciatissima del grande ed ormai odiatissimo ex Antonio Conte che vuole continuare il suo percorso fin qui immacolato, lanciando un definitivo segnale a tutta la serie A, mentre dall'altro troviamo una Juve che deve sopportare alcuni mugugni da parte della tifoseria che ancora non ha del tutto sposato il progetto Sarri ed anzi in alcune uscite (Firenze su tutte, ma anche Verona e Brescia, ndr) ha lamentato e non poco il rendimento della squadra.

Per Madama, dunque, la sfida di domenica sera a San Siro ha un risvolto particolare; smorzare sul nascere i sogni di gloria interisti e ribadire il concetto che, per quanto ci si possa sforzare, i bianconeri hanno ancora una marcia in più. Da questo punto di vista, l'incrocio del Meazza ricorda due episodi analoghi: il primo risalente al 1° dicembre 2017, eravamo al San Paolo e il Napoli si presentava allo sconto diretto con ben 4 punti di vantaggio sui bianconeri quando un gol di Higuain (tu quoque!) ridimensionò e di molto i sogni del popolo partenopeo. L'altro episodio è più indietro nel tempo ma più vicino in termini di calendario: era il 5 ottobre 2014, era la 6° giornata e la prima Juve di Allegri affrontava in casa la Roma, appaiata in classifica a quota 15, punteggio pieno per entrambe. La sfida dello Stadium, rimasta famosa per il gesto del violino di Garcia e per il discutibile arbitraggio di Rocchi (cioè lo stesso fischietto di domenica sera, ndr), si concluse con un 3-2 per la Juventus che anche in quel caso rispedì al mittente il tentativo di assalto al suo trono.

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