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PROGETTO SERIO E DURATURO

Grazie Elliott, benvenuto RedBird

cambio al vertice del Milan

Fondo Elliott: ecco tutte le tappe di ciò che è avvenuto da quando ha preso il Milan nel 2018. Gradualità e linearità nella crescita del club. Lezione dura da comprendere nel calcio dei debiti e delle plusvalenze.

Redazione DDD

di Max Bambara -

Tanti milanisti sentono il bisogno di dire un grazie sentito al fondo Elliott: quando gli uomini di Paul Singer sono diventati proprietari del Milan, nel luglio del 2018, la situazione societaria del club era decisamente diversa rispetto a quella attuale. Era un Milan figlio di un’altra visione del calcio, che aveva costi in bilancio particolarmente onerosi e che non riusciva, malgrado gli investimenti, ad avere adeguati risultati sul campo. Ma era soprattutto un Milan in grande difficoltà finanziaria, stretto nella morsa fra una proprietà passata (quella cinese) rivelatasi senza consistenza ed uno scenario futuro animato da molti dubbi e legittime perplessità. L’ingresso di Elliott nel Milan ha comportato una necessaria ricapitalizzazione del club ed il tentativo immediato di far rientrare la squadra rossonera nel cerchio nobile della competitività della Serie A con investimenti su giocatori di nome (Higuain) e su profili già noti (Caldara, Paqueta, Piatek). I risultati non furono eccezionali e quella squadra non dava la sensazione di avere una prospettiva futuribile. Fu così che la scelta della proprietà del club fu molto coraggiosa: niente investimenti copiosi per rinforzare la squadra, bensì metodo, pazienza certosina e crescita graduale, senza strappi alla regola.

Grazie Elliott, benvenuto RedBird- immagine 2

La cultura americana traslata in Italia, nel club meno italiano per antonomasia, ha dato frutti insperati e con tempistiche molto più celeri di quanto chiunque potesse immaginare. Al primo anno qualificazione all’Europa League dopo un girone d’andata negativo. Al secondo anno piazza d’argento dietro l’Inter campione d’Italia e qualificazione alla Champions League. Al terzo anno, invece, lo scudetto. Il tutto con una squadra giovane, fresca, capace di giocare un calcio moderno ed europeo ed una società snella, con i conti in ordine, senza debiti né obbligazioni pendenti come una spada di Damocle. Su questa base il fondo Elliott ha deciso di cedere il club al fondo Red Bird avviando, sostanzialmente, una vera e propria partnership. Nei fatti oggi il club rossonero ha un’anima sportiva (rappresentata dal fondo guidato da Gerry Cardinale) ed un’anima finanziaria (rappresentata dal fondo Elliott). La sinergia fra queste due compagini può essere la garanzia per il futuro del club che prova, nell’immediato futuro, ad ampliare i suoi orizzonti di crescita e a darsi una dimensione europea, in modo pienamente confacente alla sua storia secolare. Mai dimenticare tuttavia da dove siamo partiti. Del Milan squadra del 2018 non è rimasto praticamente nulla. Sulle ceneri di quella squadra che non aveva prospettiva, risanando i conti, il fondo Elliott ha saputo creare qualcosa di importante e, si spera, di duraturo. Una lezione da mandare a memoria, soprattutto per un calcio italiano che, fuori dall’isola felice rossonera, continua ad arrovellarsi fra debiti, scappatoie di bilancio e cessioni necessarie, come se tutto questo fosse normale.

 

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