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DECIDE CHIESA

Ha vinto la squadra meno decimata, la Juventus di Federico Ronaldo

MILAN, ITALY - JANUARY 06: Federico Chiesa of Juventus scores his team's second goal during the Serie A match between AC Milan and Juventus at Stadio Giuseppe Meazza on January 06, 2021 in Milan, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

Più di cosi, senza Ibra and friends, il Milan non poteva fare. Senza Morata e i terzini titolari, la Juve un po’ meglio avrebbe potuto gestire

Redazione DDD

analisi Facebook di Roberto Beccantini -

Asl o non Asl, Covid o non Covid, si è giocato e mi sono pure divertito. Ha vinto la squadra meno decimata, più esperta e, nonostante o sopra tutto, con più cambi. Il Milan era imbattuto da 27 turni e da 17 partite segnava almeno due gol. Non questo Milan, d’accordo, se spulciamo la formazione. Non l’ha decisa Cristiano, voto cinque. L’ha decisa Federico Chiesa, le cui soluzioni balistiche (palo, due gol: il primo di destro, il secondo di sinistro) sembravano uscite, sic et simpliciter, dall’arsenale di papà Enrico. Lo marcava Theo Hernandez: un tir, quando attacca; non proprio un antifurto, quando difende. Il ring era tutto lì: Church per k.o.

(Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

I due assist li aveva serviti Dybala in versione trequartista, un signor tacco e un grande esterno. Se Pirlo aveva rischiato Frabotta, dignitosissimo, Pioli si è inventato - per forza - Calabria mezzala: e dal momento che il calcio è buffo, proprio il Davide milanista aveva firmato l’uno pari. Visti i tempi che corrono (più, ormai, dei giocatori), l’ordalia non ha annoiato. Sembrava in controllo, Madama, ma gli sgorbi di Bentancur e Ramsey spalancavano la porta a Castillejo e Leao, murati da Szczesny, puntuale sempre. Sembrava in controllo il Diavolo, alla ripresa, allorché Dybala e Chiesa hanno ridisegnato i confini della notte. Poi i cambi. Sarà un caso, ma il 3-1 l’hanno siglato due panchinari, McKennie su percussione di Kulusevski.

Sento peana a Rabiot, calma. La sconfitta dell’Inter lascia il Milan al primo posto. Sul baratro ciondolava la Tiranna: il successo la porta a meno 7 (con il «tavolino» del Napoli da recuperare). E ha battuto una Grande. Di più: per incerottata che fosse, la capolista. Qualcuno mi ha chiesto dell’arbitro, Irrati: al pronti-via, manca un giallo a Theo (su Chiesa); dubbi sul contatto Calhanoglu-Rabiot a monte del pareggio (da evitare comunque); manca il secondo giallo a Bentancur. Dal Var al campo, e lui è un principe del video, non sempre è una passeggiata.

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