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editoriali

Ibra e Dino, l’Icona e il Monumento: la settimana del numero 11 sulla ruota di Milano

I numeri 11 e Milano

Le voci su Ibra e la maglia ritirata di Meneghin

Redazione DDD

In Armani-Maccabi, Dino Dino si è sciolto e la lacrimuccia non è passata inosservata. Chiessà se capiterà mai a Zlatan il duro, lo sprezzante, il cultore dell'ego. In attesa di saperlo, questa è una settimana milanese che ha avvicinato due personaggi molto diversi fra loro, accostando due storie molto diverse fra loro. Il mercato rinnova le voci sul ritorno di Ibrahimovic nella Milano del calcio, mentre la Storia ha ritirato la maglia di Meneghin dalla Milano del basket e dello sport.

Non potevano essere due numeri 9, una sola cifra si sarebbe persa sulla loro schiena, immensa per dimensioni e per capacità di carico delle responsabilità. E non potevano essere nemmeno due numero 10: troppo artista, troppo creativa, quella maglia. Loro due sono due numero 11 stampati: un numero che guarda nell'occhi l'altro. Il duello. Il muro contro muro. Lo sport come sfida e come competizione all'ennesima potenza.

L'11 di Ibra ha fatto innamorare i milanisti nonostante Ibra avesse giocato nelle grandi rivali Inter e Juve l'11 di Dino si è incastonato nella storia di Milano nonostante Varese e nonostante l'Ignis. Due storie comunque. Che continuano: tra le voci e su Ibra e gli occhi di Dino puntati sull'Eurolega della sua Milano. Che non è mai stata da bere. Ma da scalare. Come le montagne. Roba dura per gente dura. Roba per Zlatan Ibrahimovic e per Dino Meneghin.

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