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Il fascino della gioventù, poche certezze nel Milan 2019-20: stagione tutta da scoprire

Paquetà: il brasiliano ex Flamengo ha appena compiuto 22 anni...

di Max Bambara – Per qualcuno il problema è la gara di Udine; per qualcun altro il mercato ancora incompleto. Chi scrive non ha certezze e preferisce attendere prima di pronunciarsi per una serie infinita di ragioni. La domanda comunque è...

Redazione DDD

di Max Bambara -

Per qualcuno il problema è la gara di Udine; per qualcun altro il mercato ancora incompleto. Chi scrive non ha certezze e preferisce attendere prima di pronunciarsi per una serie infinita di ragioni. La domanda comunque è scontata e da essa non si può scappare: dove può arrivare il Milan di Marco Gianpaolo? Può farcela a raggiungere l’agognato quarto posto che vale l’accesso diretto alla zona Champions League? Complicato davvero dare un parere perché il Milan di oggi è una squadra molto giovane che, come tutte le squadre acerbe, può essere soggetta ad alti e bassi.

Prendete il potenziale undici iniziale del Milan attuale: Ci sono due 99 (Donnarumma e Leao), tre 97 (Paqueta e Hernandez e Bennacer), tre 96 (Kessie, Duarte e Calabria), due 95 (Romagnoli e Piatek) e soltanto un 92 (Suso). Età media: non si arriva a 23 anni. Se anche mettiamo Musacchio titolare al posto di Duarte, l’età media supera di poco i 23 anni. Parliamo insomma di una squadra giovane, di prospettiva, con una grande dose di futuribilità ma che, nel breve periodo, non può dare garanzie di rendimento in quanto i giocatori giovani sono quelli maggiormente soggetti ai classici up and down di rendimento. Boban e Maldini hanno costruito un Milan molto giovane ma che, nei suoi primi passi, dovrà necessariamente essere seguito, guidato, forse addirittura coccolato. La scelta di un allenatore preparato ed estremamente attento alla parte didattica come Marco Gianpaolo è un segnale preciso di ciò che la dirigenza vuole perseguire, ossia una squadra che provi ad arrivare ai risultati tramite il bel gioco.

Non sarà tuttavia un’impresa semplice e la gara di Udine, fallita sotto tanti punti di vista, è stata un chiarissimo campanello d’allarme. Forse i giocatori fanno fatica a seguire il loro allenatore nell’applicazione pratica, sia per una questione di eccesso di conoscenze, sia soprattutto per le caratteristiche tecniche di alcuni elementi chiave. Presumibile comunque che l’allenatore riesca a trovare la quadra già nelle prossime partite. Gianpaolo è un tecnico preparato che non vorrà sprecare l’occasione della vita dietro alcuni eccessi dogmatici che, onestamente, non possono trovare cittadinanza in una realtà metropolitana come quella di Milano. Più difficile capire invece le prospettive di questa squadra nel campionato in corso. Il Milan ha la stessa struttura che gli ha consentito di arrivare quinti e sesto negli ultimi due campionati; a tale struttura non ha aggiunto certezze ma giocatori giovani, con talento ma ancora in via di definizione sul piano del livello calcistico. Sarà, di certo, una sfida bella e stimolante perché una squadra in formazione intriga più di una squadra con solide certezze. Avventurarsi in ipotesi però, al momento è dura. O forse è soltanto troppo presto.

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