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ECCO LE PAGELLE...

Inter, dopo Lugano: chi tenere e chi far partire

LUGANO, SWITZERLAND - JULY 17: Andrea Pinamonti of FC Internazionale greets the fans at the end of the pre-season friendly match between Lugano and FC Internazionale on July 17, 2021 in Lugano, Switzerland. (Photo by Emilio Andreoli - Inter/Inter via Getty Images)

I titolari stavano quasi a zero...

Redazione DDD

di Gabriele Borzillo per L'Interista.it -

Avrebbe dovuto essere una semplice sgambata, giusto per controllare a che punto erano i muscoli di alcuni dei nostri eroi. Meglio, poiché tutte le primedonne nerazzurre sono meritatamente in vacanza, facciamo controllare le cosiddette seconde linee, osservare con attenzione i loro movimenti nell’attesa di una decisione di Simone Inzaghi, una sorta di pollice alto o basso per stabilire chi far partire e chi tenere nel gruppo, a sostegno dei titolari chiamati a confermare il titolo conquistato spazzando la qualunque nella scorsa stagione per cucirsi la seconda stella sul petto. Tanto, secondo alcuni, noi siamo già spacciati, i nostri avversari hanno colmato il gap soltanto grazie al cambio di allenatore o per essersi liberati da un paio di ingaggi pesanti con relativa acquisizione di tizio o caio.

 (Photo by Emilio Andreoli - Inter/Inter via Getty Images)

(Photo by Emilio Andreoli - Inter/Inter via Getty Images)

Ma torniamo a noi, perché questo ci interessa, anticipando come i nostri avversari siano scesi in campo animati da quello spirto guerrier ch’entro mi rugge di foscoliana memoria, passo ripreso fra gli altri anche da un clamoroso Frankie Hi-Nrg in Verba Manent, album pazzesco del 1993 straconsigliato e straconsigliabile, non disdegnando qualche bel calcione di tanto in tanto non si capisce per quale motivo ma va bene anche così.

Handanovic è parso lento e impacciato. Del resto parliamo di un tizio vicino ai 100 chili, un ragazzone dotato di stazza importante che necessita un maggior numero di allenamenti per essere portato allo status ottimale. Molto bene, bravo, 7+ e anche oltre a Radu, prontissimo in ogni circostanza: sicuri di farlo partire per mettere in panchina chi, boh, mah? Discreto il trio D’Ambrosio-Ranocchia-Dimarco, con quest’ultimo promosso dal tecnico: non lascerà il tantetintedazzurro e pochissimo nero rimanendo ad Appiano. Male Dalbert ormai ai saluti, pochi bei ricordi all’Inter. In mezzo benino Agoumé, sufficiente ma dal suo fisico ci aspettiamo altro, così così Radja, prossimo anche lui all’addio e Gagliardini, altro fisico importante a cui non bastano tre giorni di sgambate. Pinamonti, picchiato spesso e volentieri, non si è particolarmente distinto mentre ottima la prova di Satriano, uno che cercherei di tenermi stretto, il più stretto possibile, prima di pentirmene amaramente. E discreti anche i ragazzi subentrati. Voglia di giocare, tanto impegno, tanta corsa, tanta intensità. Insomma, era la prima: senza un titolare uno, Samir a parte, infarciti di ragazzotti dalle belle speranze, contro una squadra che tra breve inizierà il suo campionato – la loro serie A, non la quarta categoria – e la Conference League. Cosa chiedevamo di più, dopo qualche giorno di corsette intorno al campo?

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